In questo articolo desidero fare chiarezza ed aiutare chi si sta approcciando per la prima volta al mondo della colorazione erborea a trovare indicazioni e chiarimenti riguardanti alcune strategie di colorazione.
Vediamo ora quali sono le erbe che non devono mai mancare nell’armadietto di un appassionato di questo mondo.
Lawsonia Inermis :
regina della stratificazione per eccellenza, è l’unica pianta colorante in grado di attaccarsi perfettamente alla corteccia del capello e quindi di creare una stratificazione quasi del tutto indelebile.
Essa è il miglior vettore anche per le erbe riflessanti che ne possono migliorare o smorzare l’effetto finale. Il suo colore contribuente è arancio, arancio-rosso, che con la continua applicazione tende a toni marrone ambrati intensi. Quest’erba si sviluppa bene in ambiente acido, ovvero miscelata con una soluzione di acqua calda e limone o acqua calda ed aceto sviluppa al massimo le sue potenzialità. Quando parlo di soluzione intendo assolutamente e solo acqua e un piccolissima parte di succo di limone e aceto, per esempio su 250 ml di acqua utilizzata, aggiungi un cucchiaio da minestra di questi additivi naturali, non di più! Che si dica su internet, sui gruppi dedicati, e su molti altri portali, io NON SONO una fautrice di aggiunte strane, zucchero, allume, yogurt, sono sostanze che stan molto bene nelle torte, ma che trovo, taglino e regalino relazioni chimiche non opportune se non addirittura inutili. Ricorda sempre che, piu additivi aggiungi a una pastella colorante, meno effetto di colorazione otterrai, diluendo quelli che sono gli effetti tintorei.
Amla ( Emblica officinalis):
è la polvere dell’Uvaspina Indiana, ricchissima di vitamina C e sicuramente contribuisce a un effetto acidificante delle pastelle, mescolata con la lawsonia in un rapporto 1-5 può essere davvero utile per regalare toni arancio intensi. Ha molteplici conseguenze curative e risananti
Cassia Obovata:
anche questa pianta autoctona regala una buona stratificazione, anche se non forte come quella della lawsonia, ma la sua proprietà di essere leggermente colorata nei toni biondi la rende il miglior eccipiente mirato a tagliare l’intensità dei toni arancio della lawsonia Inermis, aprendo un ventaglio di sfumature biondo ramate davvero belle. Ovvio è che, in queste casistiche di taglio, la colorazione renderà di più, più chiaro sarà il tono naturale dei capelli sui quali la applicheremo.
Robbia Cordifoglia :
radice ricchissima di acido Ossilico, quindi anche in questo caso, e sopratutto consiglio di effettuare un test di sensibilizzazione. Questa radice mescolata assieme alla Lawsonia in un rapporto 1-5 o 2-5 o 3-5 massimo, regala toni rossi freddi e brillanti. La vedo quasi indispensabile n per chi desidera un tono rosso più acceso e meno ramato .
Attenzione che, se si aumenta di molto le proporzioni di aggiunta, anche in questo caso, l’effetto colorante basilare della Lawsonia verrebbe a meno, e purtroppo anche il colore finale finirebbe in un tono sbiadito e poco intenso.
Indaco o indigofera tnctoria:
Questa polvere di foglie regala toni azzurri o bluastri. A seconda dell’ambiente trovato si trasformano dal blu al blu viola, Questa pianta dà il meglio in un ph alcalino, al contrario della lawsonia e per questo, se mixata con essa è meglio mantenere il ph della pastella neutro, in quanto, le esigenze di entrambe le piante porterebbero l’una a prevalere sull’altra con scarsi risultati, spiego meglio di seguito:
Quando mi senti parlare di RANG intendo una miscela erborea composta da Lawsonia Inermis ed Indaco.
Questo mix regala toni marronati intensi, in quanto il pigmento blu dell’iIndigofera è l’esatto contro-colore dell’arancio della Lawsonia. L’incompatibilità però di queste piante, come dicevo qui sopra,, annulla gli effetti di entrambe portando risultati intermedi, sopratutto nella copertura dei bianchi, per questo si consigliano doppi passaggi, nei quali le erbe in questione vengono applicate separatamente con i giusti ph, e qui la resa è spettacolare.
L’indaco è utilizzato come castanizzante e smorzatore dei toni rossi.
Esso se applicato in più passaggi e più volte potrebbe scurire il tono del capello e la copertura del bianco fino a un livello di tono molto basso simile al nero e castano scuro.
Difficilissima da togliere è sconsigliatissima su capelli decolorati o che progettano schiaritura in quanto il risultato finale potrebbe essere un colore davvero poco bello. Usatela quando vi servono toni marroni, freddi e scuri, o anche una maggior copertura dei bianchi.
Speranzosa di aver regalato alcuni consigli utili, ti invito a commentare e a condividere questo articolo sui tuoi social. Nel prossimo articolo ti parlerò degli impacchi di transizione e di quale è la loro importanza. A Presto
Mariarachele Maia
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