UN TONICO MAGICO CHE ILLUMINA I CAPELLI

UN TONICO MAGICO CHE ILLUMINA I CAPELLI

Ho pensato a diverse strategie per creare un percorso semplice al quale le mie clienti possano far ricorso ogni qualvolta i loro capelli perdono lucentezza e riflessi luminosi senza dover per forzs correre in salone da me.

Il mio pensiero principale a riguardo è ideare  una sorta di ricetta magica che possa essere utilizzata nel bagno domestico in un batter di ciglia, e che sia sopratutto, facile, veloce ed immediata da preparare e applicare.

 

Ogni qualvolta questo pensiero trova spazio nella mia mente posso pensare solo ed esclusivamente a una pianta in particolare e solo quella.
?????  La camomilla  ?????

 

Riduttivo chiamarla così in quanto ne esistono di diverse specie e le più importanti sono :
  • -camomilla dei tintori ( Anthemis tinctoria )
  • camomilla (Matricaria )
  • camomilla romana ( Chamaemelun nobile )
Queste hanno tutte proprietà tintoree e benefiche per cute e capelli! Ma quale scegliere per l’utilizzo cosmetico in casa?
Ho spesso ragionato su quale è la miglior scelta a tale proposito, e ho definito quanto segue e che voglio raccontarti!

Camomilla Romana

“Camomilla Romana”

Il costo elevato e la difficoltà nel reperire la Romana ne fan capire il pregio dovuto alla rarità di questa pianta, ricchissima di azulene e oli essenziali, ha poteri coloranti e benefici simili alle altre due, ma la sua difficile reperibilità la sconsigliano allo scopo da me ricercato, lasciandola come candidata migliore in cucina e cosmetica ( è perfetta per aromatizzare grappe pregiate e per l’uso nell’infustria cosmetica di alta qualità )

“Camomilla dei tintori”

La camomilla dei tintori invece, ricca di principi tintorei come l’apigenina, canferolo e leuteina è l’ideale utilizzata come pastella riflessante su capelli naturalmente biondi o castano chiaro che, gia dal secondo impacco colorante, ottengono riflessi dorati o oro-ramati degni di nota.
Sicuramente questa polvere miscelata con semplice acqua ha un ottimo effetto antinfiammatorio sulla cute irritata e pruriginosa , e quindi perfetta per impacchi con posa dai 60’ 120’.

Ad ogni modo, utilizzo raramente un impacco in pastella di sola camomilla dei tintori, che tendo sempre a miscelare con altre erbe tintoree, ed ho scelto di eseguire sempre un test di controllo sull’avambraccio su ogni mia cliente, in quanto, negli anni di lavoro ho constatato possibilità di intolleranza su alcune pelli che, dopo la posa presentano un rossore accentuato, che svanisce pero senza conseguenze dopo poche ore dal risciacquo. Ma preferisco sempre agire tranquilla.

Il motivo di questo riscontro rimane ancora senza risposta, ma per quanto possa sembrare stranamente scontato, la mia preferita  rimane
per miglior :

  • compatibilità con l’epidermide
  • basso costo
  • facilissima reperibilità

“Camomilla matricaria”

(quella del supermercato per intenderci! )

Camomilla Matricaria
Camomilla, dal greco khamaìmelon ( piccola mela ) .
Anch’essa come le altre ricca di quercetina, luteolina, apigenina, è da sempre consigliatissima nei risciacqui quotidiani per eliminare grigio ed opacità sui capelli umani.
-come utilizzare al meglio questa pianta?
Semplicemente ne consiglio l’uso quotidiano, cosa che prevede si un risciacquo giornaliero sui capelli.
-quindi ogni giorno devo lavare i capelli?
Ti immagino , che pensi a questa domanda ?
ed ecco qui la risposta!
Tecnicamente si!
Ma sarebbe davvero contro ogni mio consiglio e credo un lavaggio quotidiano con risciacquo di decotto alla camomilla ti regalerebbe si un ottimo riflesso biondo, ma potrebbe seccare o disturbare l’equilibrio della cute.
Come fare quindi?
Ho ideato, e testato piu volte questo percorso illuminante , sopratutto nel mese di maggio/giugno dove l’estate sta arrivando e il sole ci regala i colori piu belli.

Preparazione

In 150 ml di acqua distillata portata a bollore esegui un decotto con 15 bustine di camomilla ( quella del supermercato abile per infusi ) , lascia in infusione una notte.
Il giorno dopo filtra il liquido e unisci qualche goccia di aceto di mele, o aceto di fermentato di verdure ( quello trasparente ) e racchiudi il tuo liquido in una boccettina spray di quelle che si trovano oramai in ogni beauty shop.

 

Ora hai pronta la tua lozione che sarà da gettate e cambiare ogni 2/3 gg massimo in quanto passato questo lasso di tempo, essa inizia ad andare a male.
Usare questa lozione spray ogni giorno per inumidirti i capelli al mattino prima di pettinarti, o alla sera prima di legarti i capelli in una treccia per esempio, ti garantirà oltre che capelli lucenti e profumati, uno splendido riflesso biondo in grado di alleggerire anche i toni piu scuri. 
Ovviamente essa non ha potere schiarente, ma solo riflessante , il quale uso ripetuto e stratificato dona una piacevole illusione ottica che donerà riflessi anche a toni più profondi e cupi!
Ottima abitudine anche metterla sulle cuti irritate e troppo secche, proprio per l’azione elasticizzante e antinfiammatoria che ci regala. 
Raccontami se lo proverai e dimmi i tuoi riscontri.
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Mariarachele
Introduzione alla sicurezza nel mondo della colorazione erborea

Introduzione alla sicurezza nel mondo della colorazione erborea

 

Nell’articolo di oggi vorrei affrontare il tema che vede come protagonista la sicurezza nel mondo del lavoro e quindi nel mio caso, la prestazione di servizio.

Essere parrucchiera e farlo con prodotti biologici, colorare i capelli con sole erbe tintoree e utilizzare cosmetici di origine naturale non è mai stato facile.
Il mondo della cosmetica in europa ha rigide regole che tutelano la sicurezza dell’operatore e del consumatore.

A tale proposito un cosmetico in Italia deve avvalersi di alcune particolarità che lo rendono tale, oltre le certificazioni, anche un dossier che tenga in considerazione test di durata e stabilità del prodotto, data di scadenza, periodo di durata dopo l’apertura ( PAO ) e sicuramente il PIF ( product information file ) un dossier appunto che ne attesti studi e ricerche in caso di contatto con occhi s mucose, allergie, metalli pesanti ecc ecc.


Da alcuni anni, sebbene se ne sappia poco , anche le erbe tintoree destinate alla colorazione di capelli e pelle hanno bisogno di tutti questo certificati per essere utilizzate all’interno dei saloni.

Ma che differenza c’é tra una curcuma usata  dal tuo parrucchiere erboreo con quella che usi per il risotto o il tuo piatto preferito?

La micronizzazione e sterilizzazione.
Due tecniche che portano la polvere tintorea a essere sicura anche sul e nel trattamento dermico.
Proviamo a pensare…
il nostro stomaco uccide gran parte di germi e batteri durante l ingestione, come la cottura dei cibi, ma molti agenti patogeni invece potrebbero sopravvivere e attaccare una cute non integra o deteriorata! Senza gettare panico e inutili paure è importante considerare sempre la provenienza dei prodotti che si usano, e soprattutto la serietá dell’azienda che li commercia.

Acquista sempre in negozi certificati e marche conosciute e recensite ( oramai in questo mondo ci son milioni di reporter che danno e fanno recensioni ).

Fatti consigliare dal tuo colorista erboreo una miscela già pronta se vuoi farti un buon fai da te ( per quanto può sembrare assurdo il parrucchiere erboreo, proprio alla luce di possibili problematiche può applicarti una miscela personalizzata nel suo studio, ma non preparatela da asporto, in quanto i contenitori e i tempi di scadenza una volta miscelati i componenti del tuo colore erboreo han regole e tempi ben distinti e quindi diventa difficile monitorarli, con conseguenze che potrebbero ledere alla tua sicurezza.

 Tutto questo  invece viene ben gestito  in miscele gia equilibrate e pronte all’uso, nelle quali non trovi nessun rischio) .

Sembra facile e sicuro quando si parla di naturale, ma anche in questo mondo allergie e incompatibilità sono all’ordine del giorno se nn si effettuano pach test, anche solo per capire i tempi di sopportazione della nostra pelle.

Nel mio caso per esempio, se affrontassi un impacco erboreo per piu di due ore, la mia cute diventerebbe irritata e l’umidità data dall’impacco tenuto in posa porta irritazione ai miei muscoli erettori del pelo con conseguente mal di testa!
Questa è una problematica poco importante che oltre un fastidio leggero e temporaneo non fa, ma avendo letto di persone che tengono per notti intere delle pastelle vegetali in testa, e aggiungono ingredienti improbabili come zucchero, yogurt e svariati generi destinati a mondo alimentare che, possono creare reazioni e problemi da non sottovalutare, cerco nel mio piccolo di portare a conoscenza di chi mi segue e ha interesse, di tutti questo riscontri importanti.

 Alcuni additivi naturali che spesso si usano nell’henné come Aceto e Limone e bicarbonato van dosati con maestria e precisione, non messi a caso proprio perché essi mon nascono per un uso topico ma bensì alimentare.

Come cosa ovvia e migliore  suggerisco di farsi fare i trattamenti dai professionisti che hanno conoscenza di questo mondo, ma anche di evitare i consigli trovati su blog di appassionati dove si parla solo di falsimiti e non si testimoniano mai le scelte con spiegazioni scientifiche. Se hai bisogno di pormi delle domante scrivimi pure rispondo sempre!
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Mariarachele
GUIDA PRATICA ALL’HENNÉ PARTE 4/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNÉ PARTE 4/4

 Le miscele per la manutenzione
In questo nuovo articolo tratterò uno degli argomenti più gettonati di questo mondo di erbe tintoree, che manco farlo apposta, cade ad uopo per il periodo che stiamo vivendo.

 

La manutenzione, la shaharazāde, l’impacco riflessante o come vogliamo chiamarlo è il trattamento che di solito consiglio alle mie clienti tra un servizio e l’altro nel salone.

 

Esso nasce con lo scopo di mantenere eccellente il colore fatto in studio, coprire la prima ricrescita non rovinando il lavoro svolto dal colorista e mantenendo eccellente la carica elettrostatica del capello per i futuri impacchi colorati che si faranno poi in negozio.

 

Mi dilungo un attimo per spiegare questo concetto, della carica elettrostatica, che trovi ben svolto nel nostro primo articolo della guida pratica all’henné!

 

Le erbe tintoree ( sopratutto quelle appartenenti al gruppo dei chinoni tra cui troviamo: Lawsonia,Alcanna,Cartamo, Rabarbaro e Robbia…)  hanno bisogno di un certo ambiente e una certa continuità per migliorarsi, dare la massima performance negli impacchi e poter diminuire i tempi di posa ( più impacchi si eseguono e prima il colore erboreo si attacca ala corteccia del capello ) questo è dovuto alla capacita di legarsi fra loro che i fitocomplessi hanno per cui, più trattamenti si eseguono e più il capello diviene ambiente ideale per queste procedure di colorazione.
Stessa importanza vale per shampoo e impacchi i quali devono essere SLESS free in quanto, questi siliconi e tensioattivi potrebbero portare problematiche di barriera o possono lavar via le piante a indacano rendendo i colori brutti.

 

Quasi facendo apposta diventa indispensabile un servizio e una routine bio al 100% per chiunque vuole mantenere ottimo il proprio colore erboreo e mantenere tempi di posa veloci.

 

Tornando alle mescole ecco le ricette più facili da poter usare.

 

Le dosi consigliate sono per una capigliatura media. Duplica o triplica se hai capelli lunghi o lunghissimi, l importante non ci sia spreco di prodotto
CAPELLI CASTANO SCURI O NERI
 
Shaharazade da preparare in ogni caso sempre un ora prima dell’applicazione che si farà su capello bagnato, impacchettando il tutto con cellophan. Dopo la posa consigliata applica uno shampoo e un buon balsamo.

 

40g di olio di cocco sciolto, 20g di polvere di Indaco tintoria, 20g di polvere di Buxus Dioica ( katam) , 10g di Acacia Catecù  ( terraccattu ) e 10g di polvere di frutti di Adansonia Digitata  ( baobab ). Mescolare bene aggiungendo a filo acqua bollente Q.B. A ottenere un composto cremoso e facile da applicare. Dopo 30’ che l’hai lasciata riposare, accertati sia non troppo calda , aggiungi un cucchiaino di bicarbonato e applicati in radice e punte. Questo impacco va tenuto un ora, l’effetto sara di scurire e camuffare i capelli bianchi. Se sul capello bianco noterai un riflesso grigio verde, non spaventarti, esso schiarirà e virerà a un castano freddo entro 48ore.

 

CAPELLI CASTANO CHIARI E BIONDO SCURI

 

Castano chiaro:
Utilizza 40g di olio di cocco sciolto al quale aggiungerai 20g di polvere di Bucus Dioica ( katam ) 20g di mallo di noce, 20g di lawsonia , aggiungi acqua calda Q.B fino a ottenere un composto cremoso. Il tempo di posa consigliato è un ora e mezza
 
Biondo scuro:
Utilizza 40g di olio di cocco sciolto al quale aggiungerai 20g di polvere di Bucus Dioica ( katam ) 20g di mallo di noce, 20g di lawsonia 20g di Curcuma Longa e 10g di polvere di Rabarbaro, aggiungi acqua calda Q.B fino a ottenere un composto cremoso. Puoi migliorare le intensità aggiungendo 10g di cacao polvere, questo manterrà salvaguardati i toni troppo ramati.
Tempo di posa di un ora e 45 minuti
 
CAPELLI ROSSO RAMATI E VIOLACEI 

 

Rossi rame e ciliegia:
 
A 40 g di olio di cocco unisci 20g di lawsonia 20g di polvere di Cartamo o Zafferanone, e la spremuta di un limone.
Per avere una sfumatura più ciliegia, elimina il cartamo e usa nello stesso quantitativo la Robbia cordifoglia. Donerà riflessi più aggressivi sempre se unisci del limone 😉
 
Se invece ami riflessi più VIOLACEI E FREDDI  comportati cosi:
A 40 g di olio di cocco unisci 20g di lawsonia 10 g di polvere di Legno di campeggio ,e 10 g di polvere di Robbia Cordifoglia  con un cucchiaino piccolo piccolo di bicarbonato.
L’effetto è assicurato.
I tempi di posa consigliati sono di un’ora, ma puoi anche arrivare a due ore per un effetto ben colorato.

 

BIONDI
La ricetta del biondo non è facilissima in quanto per renderla ottima su mille tonalità ci son davvero molti fattori da considerare e quindi mi vedo obbligata a semplificarla il più possibile, con un effetto poco colorante su certi tipi di capello, consiglio di fare sempre un autovautazione e in caso variare quantità e tempi di posa secondo gusto personale.
Prima di tutto ci serve un decotto di the nero, da usare come liquido per la pastella.
Unisci a 40g di olio di cocco 10g di cassia obovata, 10g di polvere di radice di Rabarbaro, 10g di corteccia di Frangula e 10g di mallo di noce e in fine 20g di lawsonia. Mescola il tutto e applica come da istruzioni. In caso la corteccia di Frangula risulti introvabile usa della Polvere di Curcuma Longa.
Per effetti meno intensi o più e meno dorati aumenta o diminuisci di 5 g la Lawsonia.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Queste sono le ricette che piu spesso consiglio ai nostri clienti per la manutenzione.
Ovvio che ogni persona poi si costruisce la propria ricetta.
È interessante anche mixare i preparati per risultati piu diversi.
Consiglio sempre di preparare le pastelle e poi unirle separatamente in modo che le proporzioni siano uguali tra acqua e olio, vettori importanti.
Le polveri vanno miscelate bene fra loro prima di aggiungere oli e acqua.
 
Raccontaci la tua esperienza e ci vediamo nel prox articolo.

Foto generica di esempio pastella vegetale in posa

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Mariarachele
GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 3/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 3/4

 

i controcolori e il taglio delle erbe

 

Ogni qualvolta mi approccio a una cliente per effettuare la mia immancabile consulenza pre percorso colorazione vegetale con erbe tintoree, la richiesta che sempre mi viene fatta è :

 

vorrei un colore meno rosso

vorrei eliminare i riflessi rossi

vorrei un castano freddo oppure vorrei un biondo freddo

 

 

sostanzialmente capisco che il rosso piace solo alle rosse, ,analizzando anni di carriera ho proprio capito che, difficilmente mi viene chiesto un marrone caldo, un biondo ramato, o si cerca un bel rosso intenso  oppure la maggior parte delle persone, desiderano un colore freddo senza le classiche riflessature ramato rossicce. 

 

Se cerchi nei miei vecchi articoli capirai perché quando si parla di colorazioni erboree il riflesso rosso  è per lo più quasi sempre presente. 

Questo è dovuto alla Lawsonia Inermis che è un ingrediente assolutamente indispensabile in quanto, essa,  è l’unica pianta in grado di legarsi alla cheratina umana, e ciò la rende l’ideale base di appoggio nei doppi passaggi di costruzione castana, o cmq un vettore eccellente nei caso delle miscele. 

 

Essendo il Lawsone di sfumature più o meno rosse diventa oltre alle principali motivazioni qui sopra scritte, la perfetta base contro-colore dell’erba castanizzante per eccellenza :

 l’Indicano.

 

Esso  ha doppia convenienza ad essere unito al Lawsone, per prima cosa non riesce ad attaccarsi al capello senza di esso, il quale diventa un eccellente vettore o un’eccellente base d’appoggio collante, che si usi in un mix o in un secondo passaggio per un ulteriore azione antirame, l’indicano ha appunto un ottima affinità e un ottima capacità di legarsi al Lawsone.

Ricorda che in una miscela paridose con lawsonia l’indaco ha un effetto ridotto di intensità e quindi la copertura dei bianchi e l’effetto antirame è ridotto di tre volte come potenza confrontato all’uso separato ( primo passaggio Lawsonia, secondo passaggio Indaco ) in due passaggi infatti oltre che una possibile copertura intensa dei bianchi, si ha anche in presenza di capelli naturali un forte risultato di scuritura e di raffreddamento riflesso rame . 

 

 Ragionamento contorto mi rendo conto, basato su leggi di attrazioni fisiche , cariche elettrostatiche e leggi di colorimetria. 

In sostanza se si desidera un riflesso freddo bisogna sommare e giocare con erbe il cui colore espressivo sia o verde per attenuare toni rossi o blu per eliminare i toni arancioni. 

In mille piante abbiamo la possibilità di ritrovare questi eventuali pigmenti dai verdi forti a tenui, oppure viola e blu più o meno intensi. 

 

Ciò che regala altri risultati è il tempo di posa o il “ taglio” dei colori primari mediante erbe diluitive. 

Questo è un metodo eccellente per ottenere colori intermedi come il biondo medio o il castano chiaro, ma anche per eliminare riflessature dorati su biondi troppo intensi e aranciati. 

Purtroppo anche in questo ultimo caso, il biondo su capelli bianchi può comportare due problematiche principali, il riflesso giallo o il riflesso giallo fluo o arancio. 

Qui la maestria sta nel comprendere la dose giusta di erbe per tagliare l’intensità delle erbe antirosso o antigiallo, e donare il giusto tocco di riflesso che comporti un giusto ed equilibrato annullamento della riflessatura che non ci piace. 

Soluzione che varia ovviamente da capello a persona. 

 

Il taglio delle miscele coloranti con erbe diluenti come amla, cassia, malva bianca, o comunque tutte le piante a mucillagini o officinali, è funzionante quando si rispettano le proporzioni mai superiori a 3/5 del totale. Ovvero se in una miscela si aggiungono erbe non coloranti si ha un risultato più o meno forte se si arriva a un minimo di un quinto, a un massimo di tre quinti, alzare a quattro quinti di erbe diluenti una miscela, la renderebbe assolutamente non performante come colore. Questo perché i gruppi cromofori sarebbero così diluiti da non lasciare quasi traccia visibile all’occhio umano.

 

Purtroppo anche in questo caso non ci sono regole, e si può facilmente comprendere perché chiamo ogni mia colorazione percorso. 

 

Il percorso ci dà la possibilità di avere un obiettivo in cambiamento mese per mese, regala a noi coloristi erborei la possibilità di conoscere capello, pigmento contribuente dello stesso e anche capacità assorbente che, come puoi ben capire, cambia da persona a persona, come anche le qualità di una pianta che, potrebbe variare da raccolto a raccolto. In oltre anche la ripetizione degli impacchi può diminuire i tempi di posa in quanto, essi acquistano velocemente capacità elettrostatiche per una colorazione sempre più duratura e veloce. 

Spesso i miei clienti notano proprio una diminuzione sostanziale dei tempi di posa impacco dopo impacco, come anche la durata del colore che stratificandosi cambia di volta in volta. 

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Mariarachele

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 2/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 2/4

 

In questo articolo desidero fare chiarezza ed aiutare chi si sta approcciando per la prima volta al mondo della colorazione erborea a trovare indicazioni e chiarimenti riguardanti alcune strategie di colorazione.

Vediamo ora quali sono le erbe che non devono mai mancare nell’armadietto di un appassionato di questo mondo.

Lawsonia Inermis : 

 regina della stratificazione per eccellenza, è l’unica pianta colorante in grado di attaccarsi perfettamente alla corteccia del capello e quindi di creare una stratificazione quasi del tutto indelebile. 

Essa è il miglior vettore anche per le erbe riflessanti che ne possono migliorare o smorzare l’effetto finale. Il suo colore contribuente è arancio, arancio-rosso, che con la continua applicazione tende a toni marrone ambrati intensi. Quest’erba si sviluppa bene in ambiente acido, ovvero miscelata con una soluzione di acqua calda e limone o acqua calda ed aceto sviluppa al massimo le sue potenzialità. Quando parlo di soluzione intendo assolutamente e solo acqua e un piccolissima parte di succo di limone e aceto, per esempio su 250 ml di acqua utilizzata, aggiungi un cucchiaio da minestra di questi additivi naturali, non di più! Che si dica su internet, sui gruppi dedicati, e su molti altri portali, io NON SONO una fautrice di aggiunte strane, zucchero, allume, yogurt, sono sostanze che stan molto bene nelle torte, ma che trovo, taglino e regalino relazioni chimiche non opportune se non addirittura inutili. Ricorda sempre che, piu additivi aggiungi a una pastella colorante, meno effetto di colorazione otterrai, diluendo quelli che sono gli effetti tintorei. 

Amla ( Emblica officinalis): 

è la polvere dell’Uvaspina Indiana, ricchissima di vitamina C e sicuramente contribuisce a un effetto acidificante delle pastelle, mescolata con la lawsonia  in un rapporto 1-5 può essere davvero utile per regalare toni arancio intensi. Ha molteplici conseguenze curative e risananti

Cassia Obovata:

anche questa pianta autoctona regala una buona stratificazione, anche se non forte come quella della lawsonia, ma la sua proprietà di essere leggermente colorata nei toni biondi la rende il miglior eccipiente mirato a tagliare l’intensità dei toni arancio della lawsonia Inermis, aprendo un ventaglio di sfumature biondo ramate davvero belle. Ovvio è che, in queste casistiche di taglio, la colorazione renderà di più, più chiaro sarà il tono naturale dei capelli sui quali la applicheremo. 

Robbia Cordifoglia :

radice ricchissima di acido Ossilico, quindi anche in questo caso, e sopratutto consiglio di effettuare un test di sensibilizzazione. Questa radice mescolata assieme alla Lawsonia in un rapporto 1-5 o 2-5 o 3-5 massimo, regala toni rossi freddi e brillanti. La vedo quasi indispensabile n per chi desidera un tono rosso più acceso e meno ramato . 

Attenzione che, se si aumenta di molto le proporzioni di aggiunta, anche in questo caso, l’effetto colorante basilare della Lawsonia verrebbe a meno, e purtroppo anche il colore finale finirebbe in un tono sbiadito e poco intenso.

Indaco o indigofera tnctoria:

Questa polvere di foglie regala toni azzurri o bluastri. A seconda dell’ambiente trovato si trasformano dal blu al blu viola,  Questa pianta dà il meglio in un ph alcalino, al contrario della lawsonia e per questo, se mixata con essa è meglio mantenere il ph della pastella neutro, in quanto, le esigenze di entrambe le piante porterebbero l’una a prevalere sull’altra con scarsi risultati, spiego meglio di seguito:

Quando mi senti parlare di RANG intendo una miscela erborea composta da Lawsonia Inermis ed Indaco. 

Questo mix regala toni marronati intensi, in quanto il pigmento blu dell’iIndigofera è l’esatto contro-colore dell’arancio della Lawsonia. L’incompatibilità però di queste piante, come dicevo  qui sopra,, annulla gli effetti di entrambe portando risultati intermedi, sopratutto nella copertura dei bianchi, per questo si consigliano doppi passaggi, nei quali le erbe in questione vengono applicate separatamente con i giusti ph, e qui la resa è spettacolare. 

L’indaco è utilizzato come castanizzante e smorzatore dei toni rossi. 

Esso se applicato in più passaggi e più volte potrebbe scurire il tono del capello e la copertura del bianco fino a un livello di tono molto basso simile al nero e castano scuro. 

Difficilissima da togliere è sconsigliatissima su capelli decolorati o che progettano schiaritura in quanto il risultato finale potrebbe essere un colore davvero poco bello. Usatela quando vi servono toni marroni, freddi e scuri, o anche una maggior copertura dei bianchi.

Speranzosa di aver regalato alcuni consigli utili, ti invito a commentare e a condividere questo articolo sui tuoi social. Nel prossimo articolo ti parlerò degli impacchi di transizione e di quale è la loro importanza. A Presto

Mariarachele Maia