GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 1/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 1/4

L’APPROCCIO AL MONDO BIO

 

La cosmesi Bio è oramai di gran moda.

Sempre più persone scelgono l’acquisto del cosmetico Biologico dal più semplice come un sapone, un lavamani, a uno complesso e ricercato come un detersivo per lavatrice o ancor  più specifico e complicato  cosmetico per capelli e viso.

Ho notato che la domanda  più frequente che mi viene fatta dai clienti al momento decisivo di passaggio al trattamento 100% è sempre la stessa:

“Come si inizia? Quale è il giusto approccio? Quale è il primo acquisto da fare?” e così via discorrendo.

Mi piace  rispondere ricordando  un ragionamento al quale mi sono affezionata, e che magari ho rivolto anche a te che leggi più di una volta e che ora cerco di rispiegare semplicemente.

Non vediamo come un cambiamento repentino questa scelta, non vediamola come un semplice cambio balsamo oppure cambio bagnoschiuma, ma un percorso vero e proprio

con obiettivi, risultati, rinunce e tante soddisfazioni.

Non si può ne si deve cambiare dall’oggi al domani in uno stile di vita, ma arrivarci pian piano con obiettivi e cambiamenti monitorati dal buon senso è sicura certezza di riuscita è miglioramento.

 

Parlando dell’ambito di cui mi ritengo oramai esperta, il passaggio al trattamento 100% riguardante i capelli è spesso visto come un

 

“ LASCIARE LA TINTURA AD OSSIDAZIONE E IMPACCARSI DI HENNE E PASTELLE VEGETALI COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI”

 

Ma non è così per me, e anch’io l’ho scoperto solo con l’esperienza.

 

Sapevi che i siliconi,  SLESS e  derivati vari sono eccipienti che lavano via, riducono e tolgono più facilmente i gruppi cromofori erborei? Sapevi che alcuni tipi di sostanze possono alterare le funzioni dei fitocomplessi e renderne vano l’utilizzo?

 

La vera bellezza passa dall’interno, quant’è vero che  il danno estetico arriva dall’esterno!

 

Prima di pensare a un percorso haircolorbio, insisto sempre sul cambio di routine, sulle piccole basi che ci creeranno una sicura base che ci permetterà risultati incredibili, e questa regola la userò in ogni articolo riguardante questa saga, a livello di approccio, come farò tra poco parlandoti delle basi della detersione, ma anche a seguire sulla scelta dei coloranti erborei, alla manutenzione di questi e agli impacchi estetici e sanificanti.

 

Tornando appunto alle basi della detersione, trovo fondamentale la transizione preparativa, nella quale si lasciano i cosmetici abituali e si scelgono quelli bio.

 

Per prima cosa leggete sempre le certificazioni sull’etichetta, che si attesti la derivazione bio dei componenti, la mancanza di petrolchimici derivati, la percentuale di sostanze naturali all’interno e ultimo, ma non meno importante le recensioni che si trovano facilmente nel web sia a livello di performance che di INCI

 

leggere un cosmetico non è cosa facile lo so…

 

l’INCI (  International Nomenclature of Cosmetic Ingredient )

 

è parte importante di questa consapevolezza, ovvero gli ingredienti del cosmetico.

Li puoi capire con un po’ di ricerca e pratica se realmente la descrizione prodotto è realistica. Se il prodotto è davvero Bio e quali sono gli enti che lo certificano.

 

Ci sono mille strumenti, applicazioni e siti internet che danno descrizione semplice dello scopo di molti ingredienti utilizzati e alcuni che ne danno addirittura una valutazione grafica con tanto di semaforo verde, rosso e giallo sulla qualità del componente.

Oramai rimanere ignoranti sulla materia è quasi impossibile grazie alla tecnologia che ci può sul serio aiutare.

 

Il miglior alleato per noi è la prova, testare, acquistare e riscontrare miglioramenti nei prodotti scelti

Capire e ascoltare la nostra pelle e i nostri capelli per vedere se realmente il prodotto scelto funziona.

 

Non dimentichiamoci  una cosa che nessuno dice mai;

 

considerare il periodo finestra nel quale, il capello o la pelle,subiscono una depurazione da siliconi, da stratificazioni di prodotto chimico nella corteccia pilifera, e anche nel caso di capelli tinti, ricostruzione e mantenimento del pigmento cosmetico precedentemente fatto.

PERIODO CHE CAMBIA DA PERSONA A PERSONA, per cause troppo varie per parlarne, ma che portano a un lieve peggioramento, proporzionale a quanto cosmetico chimico si è adoperato negli anni.

 

Ebbene si è così!

Sembra quasi che alcuni prodotti chimici, smettendo di usarli, invece di lasciare la superficie trattata nei tempi precedenti intatta o di pari risultato, la peggiorassero.

 

 

Ho riscontrato io stessa, quando usavo prodotti professionali chimici, i miei capelli erano belli, se non bellissimi.

Nel periodo di transizione invece persero lucentezza, spessore e forza, questo proprio perché alcune sostanze han bisogno di essere sempre alimentate dalle continue applicazione dello stesso prodotto, e nel momento in cui queste mancano, lo sgretolarsi dei polimeri ricreati su pelle e capelli sembra far cedere l’integrità di quest’ultimi.

 

Un esempio lo trovi semplicemente osservando un muro che si sgretola, che perde intonaco, il quale staccandosi porta alla luce il muro grezzo o i mattoni sottostanti. Stessa cosa accade su un capello ricoperto da molti siliconi, staccandosi quest’ultimi possono lasciare scoperte parti di corteggia o anomalie che avevano in parte camuffato.

 

Prima di ridipingere bisogna scartavetrare il muro per ricompattarlo con una nuova pittura. Ogni bravo imbianchino farebbe cosi, questo è ciò che accadrà al tuo capello e alla tua pelle nel momento in cui cambierai prodotto.

Potrebbe accadere che non vedrai da subito un miglioramento, ma sarà graduale e lento.

Alla luce di questo, acquistare il prodotto che ci soddisfa in toto e non cambiarlo più, se non per uno ancor migliore è la cosa più importante da considerare.

 

 

Ricostruire la struttura del capello, lenire irritazioni sulla cute oppure migliorare lo stato di benessere della propria capigliatura deve partire proprio dalla continuità, dal non demordere, e dall’accettare che, qualsiasi annesso cutaneo ha bisogno di almeno sei mesi per rigenerarsi, per ricompattarsi e migliorarsi sensibilmente, qualsiasi prodotto si usa.

 

Usando eccipienti Bio e di conseguenza cosmetici composti da oli, burri, tensioattivi naturali, essenze profumi anallergici e naturali sarà cosa certa che, una volta raggiunto il punto di equilibrio e finisce la fase transitoria nella quale il cosmetico biologico ricomincia a nutrire e migliorare i risultati ottenuti sono irreversibili nel benessere, e possono solo migliorare.

Per cui il mio consiglio vivissimo è scegliete, lasciatevi consigliare, ascoltate e vivete i vostri capelli per comprendere di cosa essi han bisogno per migliorare e cercate continuità,stabilità e fate della vostra routine una certezza.

Nel prossimo articolo parlerò di alcuni consigli  su come approcciarsi alle colorazioni erboree, parlerò degli impacchi preparativi di transizione e delle mescole riflessanti e coprenti più facili e comuni.

Mariarachele Maia

Ricostruzione e ripigmentazione con erbe tintoree

Ricostruzione e ripigmentazione con erbe tintoree

In questo articolo voglio parlarti dell’importanza di un servizio fondamentale, quando si parla di colorazione, nel quale sempre più spesso mi trovo ad operare;

La ricostruzione colore 

Dicesi ricostruzione colore quel servizio mirato a recuperare un colore troppo schiarito o decolorato che non piace più al cliente o che presenta capelli sfruttati e opachi che poco trattengono la tintura e perdono sempre più spesso l’intensità e la sfumatura del colore chimico applicato.
Quante volte,  sei andata dal parrucchiere e hai acquistato un servizio di colorazione nel quale l’obiettivo finale era ottenere uniformità e intensità dalla radice alle punte?
Immagino tantissime, e chissà quante volte ti sei ritrovata dopo pochi lavaggi il capello  sempre più  rovinato e scolorito.
Purtroppo una sezione già tinta con un colore ad ossidazione ( agente colorante ammoniacale e acqua ossigenata )
           non dovrebbe mai essere ritinta
in quanto, un secondo passaggio di tintura cosmetica porta a un’ulteriore ossidazione che,  proprio per colorare il capello con il pigmento cosmetico, lo sfrutta e ne deteriora la corteccia diminuendo la durata e l’intensità del nostro colore chimico, il risultato è sempre più spesso base intensa e lucida  lunghezze e punte opache biondicce e poco intense ( biondiccio marroni nel caso dei rossi, biondiccio gialle nei castani e neri)
Le Erbe tintoree  per fortuna nostra  tendono a stratificare ( ti invito a leggere il mio precedente articolo riguardante la Lawsonia Inermis e i suoi effetti ) e invece che schiarirsi , a scurirsi e diventare sempre più stabili e inclini a colori intensi e durevoli che poco scaricano ( ciò accade nel più comune dei casi dalla terza applicazione in poi di erbe tintoree) questa particolarità porta il colorista a ottenere risultati molto performanti, intensi e ottimali ! Trattamento ideale qualora si trovasse innanzi capelli fortemente decolorati o con presenti le problematiche sopra descritte e si ha bisogno di ricostruire fondi colori o uniformare capigliature.

Nella storia di Alice voglio mostrarti come in virtù di questa particolarità, abbiamo ritornato corpo a un capello sfruttato e chiarissimo.

Purtroppo non basta solo applicare una tinta scura su un capello schiarito o decolorato, ma è indispensabile (sia si utilizzi un colore chimico che uno erboreo) ricostruire un fondo colore per evitare di sfociare in toni bluastri o verdastri che poco risultano gradevoli. 
Come nella storia dei “palloncini arancioni” ( leggi il mio precedente articolo sulla Lawsonia Inermis )
 si ha bisogno di riempire lo stelo con pigmenti che garantiscano appoggio e un controcolore stabile come l’arancio che contrasti con il secondo passaggio chimico o erboreo che il parrucchiere eseguirà. 
Questo servizio si chiama ripigmentazione . 
Eseguire una ripigmentazione con un sevizio colorante a base erborea è geniale in quanto non ha bisogno di ossidazioni che potrebbero deteriorare ulteriormente la corteccia, ma sfruttare la stratificazione tipica della Lawsonia per dare una base d’appoggio ma ricostruire fortemente la corteccia rovinata dai servizi precedenti, sia che ci siano schiariture forti o leggere. 
Alice era stata decolorata per ottenere sfumature moda, e il risultato desiderato come obiettivo finale mi era stato mostrato nella foto  portatami da lei in consulenza.
Foto portata dal cliente
 il giorno della consulenza 
 
Ho optato per un percorso a più applicazioni, per non stressare la cute con pose troppo lunghe e dare il tempo al capello di ottenere una stratificazione stabile e durevole. 
Abbiamo impiegato tre sedute e quasi due mesi di tempo. passando volutamente da un rosso fuoco, a un rosso castano, e in fine a un cioccolato. 
La continua riapplicazione di erbe tintoree ha portato lo stelo a ricompattarsi ristrutturarsi, riempirsi e lucidarsi mantenendo il castano finale per diverse settimane senza scaricare o diventare opaco.
La nostra Cliente è stata soddisfatta, viene regolarmente in salone per passaggi di manutenzione e il suo castano rimane intenso e molto lucido/luminoso, ha tenuta e tutti gli sfrangiamenti della decolorazione sono spariti! 
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Mariarachele 

 

Erbe Basilari

Erbe Basilari

Iniziamo parlando delle erbe basilari per colorare i capelli e sopratutto chiarendo una volta per tutte la differenza tra henné ed erbe tintoree.

L’henné o henna/kenna da il nome generico al trattamento capelli o pelle con lo scopo primario di colorare quest’ultimi!
Esso è a base di una sola pianta tintorea ( foglie ) al secolo Lawsonia Inermis.
Questa pianta oltre particolarissime capacità emollienti, rinforzanti e ristrutturanti sui capelli, ne regala anche a seconda della sua provenienza ( paese di origine) una colorazione arancio/marrone ! La colorazione che essa regala come effetto collaterale alle parti risananti la dobbiamo a un gruppo cromoforo esclusivo che si chiama Lawsone.
Più o meno intenso grazie al clima e alla crescita/vita che questo arbusto di poche decine di centimetri conduce nel periodo di vita nel paese da cui proviene!
La Lawsonia Inermis è l’unica pianta al mondocon una capacità imbattibile di legarsi alla cheratina umana aggrappandosi ad essa quasi in maniera inscindibile per diverso tempo!
 Questa reazione chimica viene chiamata dagli addetti ai lavori stratificazione, appunto dal meccanismo di sovrapposizione in diversi strati di cromofori per ogni applicazione eseguita.
Più passaggi verranno effettuati più questo stratificarsi di pigmento si livellerà sulla corteccia pilifera ingabbiandola in un film dai toni arancio che diverranno man mano sempre più scuri.
Un esempio di ciò che accade sul capello dopo un henné è un po’ ciò che accadrebbe se, spiegandola semplicemente, attaccassimo dei palloncini arancio/gialli su una parete bianca;
più palloncini creeranno strati, più l’effetto ottico diverrà dall’arancio, al marrone scuro.
Oltre questa particolare ed unica caratteristica la Lawsonia ha un altro fondamentale potere nel mondo cromoforo, ed è quello di aver una forte affinità con quasi tutte le altre piante tintoree e famiglie di gruppi cromofori! 
Essa spesso è usata come vettore o fondo colore per eventuali miscele enfatizzanti o controcolore.
Di fatti è indispensabile l’uso di questa pianta sia per la copertura del capello bianco come primo passaggio che come parte fondamentale in miscele tonalizzanti per capelli senza bianchi.
Questo ci fa comprendere quanto,nella colorazione erborea dei capelli, sia essenziale la presenza di questo ingrediente in quasi tutte le miscele erboree che ci sono in commercio, appunto perché essa ha il compito di incollarsi sulla corteccia del nostro pelo, ma anche di trasportarne, esserne vettore e collante di tutte le altre erbe tintoree riflessanti.
Torniamo alla nostra parete bianca e incolliamo oltre che ai palloncini arancio/gialli anche palloncini blu, verdi o rossi/rosso-viola, il risultato lascerebbe incantati di quante sfumature e giochi di colori si potrebbero ottenere.
Se la prima domanda che ti salta alla mente ora, è se la parete fosse colorata non di bianco ma di un altro colore, per esempio un blu scuro, vedremmo che questi palloncini coloreranno si, ma con un effetto meno visibile al nostro occhio in quanto, molti colori si annulleranno o enfatizzeranno a seconda dei complementari coinvolti.
Sul capello umano allo stesso modo la presenza di Bianchi può dare un risultato diverso da quello donato su un capello con Melanina (blu nei castani neri ) gialla ( nei biondi ) o un mix di queste ultime ( nei toni intermedi come biondo medio e castano ).
Ciò che accade è uguale come nell’uso dei palloncini colorati, e a tale ragione si può intendere facilmente il perché di due passaggi di impacchi erborei per l copertura dei capelli bianchi e non una miscela unica:
uno di solo henné e poi uno di un mix di erbe tintoree ( pastella vegetale colorante )  sono indispensabili per creare fondi di appoggio e colore nel primo passaggio su bianco e fungeranno per un appoggio quando con il secondo passaggio si eseguirà una tonalizzazione enfatizzante o controcolore.
Mariarachele Maia