DESTRATIFICAZIONE

DESTRATIFICAZIONE

Care lettrici, è finalmente arrivata l’ora di parlarvi della destratificazione, ossia il metodo più naturale possibile per schiarire i capelli stratificati con l’henné.

Come spiegavo qualche articolo fa, scurire i capelli involontariamente con l’hennè è più facile di quanto previsto, basta una miscela sbagliata o una colorazione in più sulla lunghezza che già il vostro colore tenderá ad incupirsi, può succedere anche che ci si stanca della tonalità raggiunta nel tempo e semplicemente si vuole cambiare colore, vedere qualche riflesso più chiaro, soprattutto ora che la bella stagione è alle porte, la domanda che mi fate con più frequenza è “il colore è troppo scuro, come faccio a schiarirlo?”

Oggi vedremo insieme come questo è possibile.

 

Ci sono tante strade che potremmo intraprendere, senza ricorrere ad una schiaritura chimica, anche se a volte sembra l soluzione più semplice, non sempre ci da il risultato sperato, ricordandovi oltre che ci sono alcune erbette che una volta schiarite chimicamente possono lasciare riflessi poco graditi, non dico che non potrete più schiarire i capelli e cambiare colore, ma se volete fare un trattamento di decolorazione è sempre meglio rivolgersi ad un professionista.

Sicuramente la parola d’ordine è pazienza, soprattutto per chi henna da molto tempo.
In una sola volta vedere risultati evidenti è quasi impossibile.

Oltre a ció, ci servono pochi ingredienti:

  • Cassia
  • Succo di limone
  • Olio di cocco/ argan
  • Rabarbaro

Non dovete mischiarle tutte insieme;
Potete iniziare con un impacco di Cassia miscelata con mezzo limone spremuto e acqua calda, lasciate riposare un oretta e poi applicate da capello bagnato e lasciate in posa un’ora e mezza.
Questo impacco per me è sempre quello che funziona meglio, dovrete farlo più volte, ma mai più di una volta a settimana.
Potete anche sostituire il succo di limone con della coca cola, in questo caso aggiungetene un bicchiere sempre insieme all’acqua calda.
Funziona molto bene anche questo, ma a mio parere secca un po il capello.

L’olio di cocco essendo molto “pesante” aiuta molto a scaricare l henné, sopratutto se l’avete fatto da poco, questo lo consiglio per le
rosse, trovo che aiuti tantissimo a scaricare la lawsonia.
Anche questo ripetetelo una volta a settimana
applicandolo sempre da capello bagnato,e lasciandolo in posa un’oretta.

Su chi ha i capelli molto scuri consiglio di usare il rabarbaro invece che la Cassia, sempre con mezzo limone e acqua calda.
A volte per smorzare i toni troppo scuri basta illuminare molto, ed il rabarbaro fa proprio al caso nostro essendo un’erba molto gialla (mai usarla sui biondo, sopratutto in grosse quantità) è capace di riflessare anche i toni più cupi.

Vi allego qua un paio di esempi:

La nostra cliente era carica di indingo e voleva vedersi un pochino più chiara.
Dopo qualche impacco di rabarbaro e limone ecco il risultato;

È incredibile vero?
Questo è per farci capire l’effetto “giallo” su una chioma scura.
Non lo abbiamo ottenuto in una sola volta, abbiamo ripetuto questo impacco più volte, sia in store che in autonomia a casa.

Questa ragazza invece viene da una stratificazione di Lawsonia.

In questo caso è bastato solo un passaggio di un’ora e mezza, con 70% Cassia 30% rabarbaro sempre con succo di limone.
Il rabarbaro in questo caso ci ha aiutato ad esaltare il rame caldo e a spegnere il riflesso “verdino” della Cassia.

Vedete, anche con le erbe è possibile regalare riflessi senza occorrere a schiariture chimiche, armatevi di pazienza sperimentando in prima persona quale impacco funziona meglio per i vostri capelli, perché non è detto che i metodi qua sopra indicati reagiscono a tutte allo stesso modo.

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Impacchi fai da te

Impacchi fai da te

Care lettrici,
Oggi più che un articolo, vorrei darvi qualche nozione su come preparare impacchi fai da te a casa, dato il periodo casca anche a pennello
Sono sicura che da brave fedeli del mondo bio,
a casa avrete certamente qualcuna delle erbette che vi indicherò, se non le avete non preoccupatevi, sono tutte facilmente reperibili.
Gli impacchi di cui voglio parlarvi sono 3:
⁃ anti crespo/idratante
⁃ Ravviva ricci
⁃ Rinforzante

ANTI CRESPO/IDRATANTE

Sebbene le azioni sono diverse, avere un capello idratato aiuta molto a disciplinare l’effetto crespo.
Gli ingredienti che possiamo usare in questo caso sono:
⁃ malva bianca
⁃ proteine del grano
⁃ fieno grego
⁃ gel di semi di lino
⁃ olio di argan
⁃ burro di babbassu
⁃ burro di murumuru
⁃ olio di semi di lino

Ecco qua due ricettine semplici:
Con le polveri potete provare questa miscela:
40% di malva bianca
10% di proteine del grano 40% di fieno greco
10% di gel ai semi di lino.
Vi ricordo che sia la malva che il fieno grego hanno bisogno di un tempo di idratazione, quindi prepararle il giorno prima separatamente e poi unirle.
Le proteine del grano, di cui non vi avevo mai parlato, hanno una forte affinità con la cheratina del capello e sono in grado di agire direttamente sulla struttura della fibra capillare; si fissano sulla superficie del capello e ne riempiono le zone danneggiate, donando una forte idratazione.

MA ATTENTE:

Usatene poche, perché se messe con esagerazione tendono ad indurire il capello.
Preparate anche questa da sola con acqua tiepida e una volta pronte le altre erbe z si unitela.
Il gel ai semi di lino va aggiunto per ultimo.

Come preparare il gel ai semi di lino:
-200 ml di acqua
-30 g di semi di lino
Mettere in un pentolino gli ingredienti, portare ad ebollizione e far bollire 5/10 minuti, più i semi cuociono più il gel sarà denso.
Lasciare riposare una notte e il giorno dopo filtrare con un colino.
Il gel ottenuto potete usarlo nei vostri impacchi di erbe ma anche come styling, consigliatissimo alle ricce.
Ma torniamo all’impacco, applicarlo da capelli detersi e umidi, impellicolare, lasciare in posa 40 minuti e procedere con shampoo e balsamo.
L’altro impacco che volevo suggerirvi è quello con gli oli, dove la preparazione è più semplice, ma c’è bisogno di qualche accortezza in più nel sciacquarlo.
Usate sempre una percentuale più alta di oli che di burri.
20% di burro di murumuru 20% di burro di babassu
30% di olio di argan
30% di olio di lìno.
Sciogliete i burri a bagno maria e aggiungeteci poi gli oli.
Lavatevi i capelli, tamponateli dell’acqua in eccesso, applicate con un pennello su tutta la lunghezza, dopodiché impellicolare e lasciare in posa un ora.

IMPORTANTE:

Applicare qualsiasi tipo di impacco all’olio sempre da capello bagnato, poiché essendo liposolubili, se applicati da capello asciutto toglierebbero il “grasso buono” presente sui nostri capelli peggiorandone lo stato.
Per toglierli invece, occorre fare una passata di balsamo in più, quindi, sciacquateli sotto l’acqua applicate il balsamo e massaggiatelo bene su tutta la lunghezza pettinandolo più volte, sciacquatelo e procedete poi con shampoo e balsamo.
In questo modo eliminerete ogni traccia di olio.

RAVVIVA RICCI

In molte di voi mi domandate sempre come far riprendere vita al riccio quando perde di tonicità, ed eccovi alcuni consigli.
Le erbe a nostro favore in questo caso sono
⁃ ziziphus (sidr)
⁃ amla
⁃ brahami
⁃ fieno grego
⁃ gel di Katira
Ricetta:
40% di ziziphus 10% di amla 10% di brahami 20% di fieno greco 10% di gel ai semi di Katira
Preparare sempre il giorno prima il fieno grego in modo da idratarlo perfettamente.
In una ciotola mischiate la polveri di amla, brahami e sidr, aggiungete acqua calda e mischiare fino a raggiungere una consistenza cremosa, aggiungere fieno greco e gel di Katira.

Cos’è e come preparare il gel di Katira;

La gomma di Katira chiamata anche goondom Katira, si estrae direttamente dalle radici o dal tronco delle piante leguminose, appartenenti alla Famiglia delle Astragalus.
Una volta raccolta viene essiccata e si presenta in cristalli.
Ha un forte potere risanante, restitutivo, rigenerante, idratante e volumizzante.
Preparazione:
Prelevare dal sacchetto 3 o 4 granelli  di katira solida ed inserirli in un bicchiere quasi colmo d’acqua, lasciare riposare per circa 12 ore: al termine di questo tempo il contenuto del bicchiere avrà l’aspetto di un gel grossolano, infine prendere un mixer e frullare il composto.
Se ne avete fatto troppo potete congelarlo negli stampi del ghiaccio così lo avrete sempre pronto per ogni evenienza; stessa cosa potete farla anche per il fieno greco.
Il procedimento di applicazione è uguale a qualsiasi impacco di erbe.
Il tempo di posa consigliato è di 1 ora.
Il gel di Katira può essere usato anche da solo,
come impacco post shampoo, tamponando i capelli e applicandolo dalle radici alle punte, pettinandolo proprio come se fosse un balsamo, impellicolare e lasciare in posa un’ora e mezza, non preoccupatevi se si indurirà, è normale, basterà sciacquarlo con acqua tiepida, senza usare ne shampoo ne balsamo.

RINFORZANTE

⁃ Amla
⁃ Baobab
⁃ Moringa
⁃ Rosa di Damasco
⁃ Bhringraj
40% di baobab 20% di moringa 20% di bhringraj 10% di amla 10% di rosa di Damasco
Unite le erbe in una ciotola mescolandole tra loro e poi aggiungete acqua a filo fino al raggiungimento di una pastella cremosa, applicate da capello deterso e tamponato, per ultimo impellicolare e lasciare in posa 40 minuti .
Queste erbe sono le più conosciute nel modo delle erbe ayurvediche e a mio parere anche le più efficaci, hanno tutte un’azione rinforzante adatte soprattutto a chi ha il capello fine e sfibrato e necessità di volume.
L’unica accortezza è per chi ha io capello molto chiaro, dato che il bhringraj tende a scurire, quindi alla bionde consiglio di sostituirlo con il sidr.
Spero di avervi dato nozioni interessanti!
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Al prossimo articolo!
Toni medi

Toni medi

Toni medi
I colori intermedi sono sempre i più difficili da raggiungere.
Quante volte desideriamo ottenere un colore con le erbe non troppo scuro che abbia un riflesso cenere, oppure caldo ma non rosso.
Ci risulta difficile perché, come tutti sappiamo, la Lawsonia è l’unica erba che deve essere sempre presente nella nostra pastella poichè l’unica capace di legarsi alla cheratina del capello e quindi far “attaccare” anche le altre erbe coloranti.
Come fare, quindi, a non scurire e a non far virare  il nostro capello verso il rosso??  
Partiamo nel dire che per ottenere questi colori il doppio passaggio è d’obbligo, un solo step non ci permetterebbe di dare una copertura ottimale, in caso di Bianchi, ma anche nel caso non ci fossero sarebbe in grado, da solo, di spegnere il riflesso rosso.
Bisogna giocare con i tempi di posa e con il taglio delle erbe.
Il primo passaggio che andremo a fare in questi casi è sempre di Lawsonia, ma allungata con altre erbe come: Cassia, rabarbaro, malo di noce o curcuma, in modo tale da far virare il riflesso più sul giallo/arancio, con un tempo di posa tra i 40 e i 90 minuti.
Ricordiamo che meno intenso verrà il primo passaggio e meno scuro verrà il secondo, perció se vogliamo ottenere una tonalità intermedia il segreto sta proprio nel fare un primo passaggio più giallo, ma allo stesso tempo coprente tanto quanto un passaggio di Lawsonia pura.
Con il secondo passaggio cercheremo invece di togliere il riflesso caldo senza scurire troppo, in questo caso si devono scegliere erbe verdi o blu/viola, non sempre l’indaco è la scelta giusta in quanto tende molto a scurire.
Il mio consiglio è sempre quello di usare il katam per creare fondi meno scuri miscelato con altre erbe tra cui lo spinacio, noce mallo, il crespino, nel caso si voglia ottenere un tono poi scuro invece sostituisco il katam con l’indaco.
Anche in questo caso una buona valutazione del tempo di posa ci permetterà di ottenere una castanizzazione perfetta, di solito per il secondo passaggio bastano dai 20 ai 60 minuti, questo dipende molto dal tono che si vuole raggiungere e dal tipo di capello che abbiamo sotto.
La castanizzazione non sempre può essere soddisfacente, subito dopo il risciacquo a volte il colore sembra proprio verdino, con il calore dell’asciugatura si potrà già vedere il colore virare verso toni castani per poi stabilizzarsi dopo le fatidiche 48 ore di ossidazione.
Vi mostro qua sotto qualche esempio:

Questa ragazza aveva già sotto un fondo giallo/arancio creato da un vecchio henné fai da te

Applicando solo un passaggio di 60 minuti,con una miscela di erbe “verdi” sono riuscita a creare un fondo non troppo scuro e a tonalizzare quelli che erano i vecchi colpi di sole, di un biondo cenere naturale.

In questo caso, la signora presentava un 100% di capelli bianchi, allora ho effettuato un primo passaggio di erbe giallo/ arancio.

Con un secondo passaggio ho spento completamene l’effetto rosso, ho creato una copertura ottimale senza scurire troppo il capello. In questo caso potete notare il riflesso leggermente verdastro sulla base di cui vi parlavo prima…ma guardate un po’…

….Eccola dopo tre giorni dall’ applicazione delle pastella vegetale.
Vedete che il capello si è stabilizzato ed il riflesso verde è sparito, lasciando una copertura ottimale ed un colore brillante

Anche qua abbiamo usato una miscela piuttosto gialla per recuperare i vecchi colpi di sole, che risultavano quasi rosati.

Eccola dopo il primo passaggio

Con il secondo passaggio di solo 40 minuti siamo riusciti a ricreare un fondo naturale simile al colore di base della nostra cliente recuperando completamente i pigmenti sulle lunghezze e creando un effetto “schiarito“ di punta.

Il mio consiglio, anche in questo caso, è di lasciare che siano i professionisti a consigliarvi   Il percorso di colore è meglio intraprendere, evitando così colori indesiderati e difficili poi da recuperare.
Spero che che la lettura sia stata piacevole.
Color Story

Color Story

In questo articolo voglio parlarvi di cosa comporta e come è possibile destratificare un henné mostrandovi il lavoro che ho fatto su questa ragazza.

Giulia (nome inventato) è venuta da me in negozio facendomi vedere il suo henné, che faceva da sola a casa da qualche anno, ormai stratificato e diventato opaco, con il desiderio di avere capelli più chiari e brillanti.
Da qualche mese lei non colorava più e aveva una ricrescita importante.

 

Come spiegavo nell’articolo di settimana scorsa, la stratificazione diventa difficile da togliere.

Abbiamo deciso di seguire un percorso di trattamenti con i nostri oli e burri;

Oli e burri ci aiutano nella destratificazione e intanto nutrono il capello e lo preparano al servizio richiesto.
Vi faccio vedere gli esempi;

 

 

Qua è come si presentano le lunghezze dopo anni di stratificazione.

 

 

 

In questa foto possiamo vedere come si presenta la lunghezza dopo qualche mese di trattamenti con burri e oli.
È notevolmente più chiara, ma ancora lontana dal colore richiesto e dal suo desiderio.

Abbiamo quindi deciso di fare delle schiariture, che si sa sono le uniche cose che le
erbe tintoree non riescono a fare.

Nonostante noi non amiamo usare il chimico, qualche schiaritura ci piace farla e oltre a questo a volte è la strada più breve per ottenere un colore più chiaro, ma attente, non sempre si può fare!

Avendo un capello ormai curato e nutrito a dovere, abbiamo creato delle piccole sfumature lavorando in sicurezza con un decolorante senza ammoniaca e usando un ossigeno bassissimo a 3%, in modo tale da non compromettere la struttura del capello, lavorando a mano libera per non lasciare barrature e il cosiddetto effetto ricrescita.
Ho poi recuperato il capello applicando una miscela di erbe tintoree.

Ecco il risultato finale

 

In questo modo la chioma non ne ha risentito, lo stelo risulta compatto, morbido e lucente e con questo metodo Giulia non é costretta a riprendere ogni mese le schiariture ma andando avanti ad applicare l’henne, il colore rimarrà vibrante e curato.

Questo tipo di trattamento non si può eseguire su tutti i colori di erbe tintoree, come ho spiegato ci sono colori impossibili da schiarire se non con costanza e pazienza.
Ma di questo ve ne parleró nel prossimo articolo.

Stratificazione

Stratificazione

Problema, se così lo vogliamo chiamare, comunemente sottovalutato da chi inizia un percorso colorante con le erbe tintoree.
Come abbiamo già spiegato in passato,la Lawsonia è l’unica erba in grado di attaccarsi alla cheratina del capello e di creare svariati strati di colore, che a lungo andare tendono a scurire ed incupire il capello.Diciamo che questo è il “principio” della stratificazione, per farvi capire meglio vi riporto un esempio molto chiaro di MariaRachele;“Se prendiamo un muro bianco e iniziamo a metterci sopra dei palloncini gialli/arancio, all’inizio il colore sarà chiaro e brillante, ma continuando a metterci sopra palloncini dello stesso colore, l’effetto ottico sarà quello di un colore che passa dall’arancio brillante al marrone scuro”
L’errore più comune è quello di continuare ad applicare patelle vegetali coloranti, credendo che più applicazioni si facciano, più il colore si accentuerà, ma in realtà se pensiamo all’ esempio di prima capiremo che stiamo ottenendo proprio l’effetto contrario.

In questa foto potete notare come, dopo varie applicazioni di henné, la lunghezza/punta sian diventata molto più scura della base, essendo già carica di passaggi precedenti, ha continuato ad assorbire diventando sempre più plumbea, anche se il colore che è stato usato è sempre stato un ramato.

Questo è un altro esempio di punta stratificata, anche se il colore di partenza era molto chiaro le continue applicazione di Lawsonia hanno scurito e incupito visibilmente il capello .
Tenere a mente questi piccoli dettagli è molto importante se si vuole intraprendere un percorso colorante con le erbe tintoree, in questo caso non parlo solo di Lawsonia, ma anche di indaco che, se apparentemente sembra durare meno e scaricare di più, essendo l’unica erba capace di penetrare nel capello, è poi quasi impossibile da togliere anche dopo una sola applicazione.

Come evitare che questa accada?
Semplicemente colorando di volta in volta solo il pezzettino di ricrescita e se proprio le nostre lunghezze necessitano di una rinfrescata, si può preparare una miscela ramata tagliando la Lawsonia con altre erbe giallo/arancio che non portano alla stratificazione.Nel caso invece di applicazione di Indigofera, non c’è nulla che eviti il verde in caso di schiaritura successiva, il mio consiglio è sempre quello di evitarlo se un domani avete intenzione di tornare chiare, non dico che sia impossibile tornarci, ma sicuramente richiede tanta pazienza ed un lungo percorso di colorazione.

ATTENZIONE;
Non tutte le volte questo può essere negativo, ci sono casi in cui per ottenere il colore desiderato bisogna continuare a stratificare, per esempio se si cercano toni violacei oppure se si cercano toni scuri, sul marrone/nero.In questo caso è l’Indaco che fa la differenza, scurendo e facendo virare la Lawsonia verso toni più freddi, facendo in modo che la stratificazione continua permetta al colore di rimanere più a lungo.

In questa foto possiamo vedere come, partendo da una basa di Lawsonia pura, la stratificazione di essa con un mix di altre erbe più fredde ci abbia portando al colore più scuro desiderato.
Quindi è bene ricordare che se si vuole iniziare da soli con le Erbe tintoree è molto importante tenere a mente due cose fondamentali;

  • Partendo da un fondo castano/castano scuro se si continua ad applicare Lawsonia, il colore non verrà più ramato ma bensì continuerà a diventare sempre più castano perdendo di lucidità.
  • Se si cercano toni freddi che siano più o meno scuri, ma che necessitano l’applicazione dell’Indaco, tornare indietro, evitando riflessi verdastri, è quasi impossibile.

Fatevi sempre consigliare da professionisti, in quanto la destratificazione è un procedimento lunghissimo che richiede molta pazienza e ci impone dei limiti a livello coloristico.