Color story

Color story

Ragazze oggi voglio farvi vedere che risultato ho ottenuto su questa testa.

Partiamo col dire che non ho ottenuto tutto in una sola seduta, sarei una maga se no, in effetti a volte mi ci sento, ma purtroppo non lo sono ancora diventata! 😅

Questa ragazza è venuta da me dopo aver tentato, con poco successo, di raggiungere il colore desiderato con le erbe tintoree da sola.
Il colore di partenza era molto scuro di base, dovuto alla stratificazione di indaco, molto rosso di punta e parecchio danneggiato.
Vi allego la foto

Presenta un 80% di capelli bianchi.

Adesso vi spiego come ho lavorato.
Come sapete le erbe sono difficili, non sempre prendono allo stesso modo, specialmente se sotto trovano un capello arido e sofferente.
Per ottenere un ottimo risultato, bisogna quindi “pulire” lo stelo per renderlo sano e compatto il più possibile, per rendere il colore più duraturo e facilitarne la presa.

Io personalmente, amo risanare il capello con gli oli.
In questo caso ho usato:
        ⁃       olio di germi di grano: adatto per il capello danneggiato poiché lenisce e nutre i danni da decolorazione
        ⁃       olio di canapa: per nutrire
        ⁃       Burro di babassu: come anticrespo
        ⁃       Olio di carota; come antiossidante

Abbiamo ripetuto questo impacco ogni 3 settimane per 4 volte.
Nel mentre tamponavamo la ricrescita con una miscela di erbe marroni, lavorando sempre di doppio passaggio.
E per le lunghezze applicavamo solo delle
Erbe antirame, con poco potere scurente:
Spinacio, foglie noce, crespino, melograno, frangula.

Come sapete gli impacchi con l’olio ci aiutano molto a destratificare e in questo caso ci hanno aiutato molto con lo scuro presente sulla parte alta della chioma.

Il colore desiderato era un castano caldo più uniforme, meno rosso e meno scuro.

Passati questi 4 mesi a preparare il capello abbiamo ritrovato uno stelo più compatto, un fondo meno scuro e una lunghezza notevolmente meno rossa.
Il colore sembrava già più uniforme.

Abbiamo poi applicato un primo passaggio con lawsonia e robbia, mentre per le lunghezze Cassia acidificata con limone, un’ora di posa.
Come secondo passaggio per la base ho fatto una miscela con 50% indaco 20% mallo 20% rabarbaro e 10% cartamo
Per le lunghezze 30% malva 30% rabarbaro 20% Melograno 10% cartamo 10% mallo
Un’ora e mezza di posa.
Abbiamo fatto un taglio e…

Ecco il risultato!
È incredibile vero??
Questo per farvi capire l’importanza di trattare il capello risanandolo il più possibile per avere una resa ottimale e ad avere un colore più duraturo.
Capisco che a volte costa molta pazienza, ma ne costerebbe molta di più cercando di rimediare colori dovuti ad applicazione sbagliate.

Spero di essere stata interessante.
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ALCUNI FALSI MITI SUI CAPELLI E I TRATTAMENTI

ALCUNI FALSI MITI SUI CAPELLI E I TRATTAMENTI

In questo articolo vorrei riflettere con i miei lettori per un argomento che mi sta davvero a cuore, i falsi-miti RISERVATI AL MONDO CAPELLI.

Sul mondo dei capelli oramai ne abbiamo visti di tutti i colori:

il fuoco per togliere le doppie punte ( questa poi da fuori di testa), risciacqui acidi o freddi, impacchi di erbe officinali, o peggio impacchi di sostanze alimentari che, sul capello hanno davvero pochi benefici.

Sono poche le persone che davvero argomentano e spiegano la verità su questi argomenti in quanto, in pochi son preparati teoricamente per rispondere, o peggio non si sono mai interessati al capire la verità su gesti che, a dirla tutta non hanno fondamenta se non usanze popolari .

I RISCIACQUI

 

Su questo argomento non  esistono dati certi su quale sia la giusta temperatura da usare per rendere i capelli più belli, ciò che mi è stato risposto dal Dermatologo, quando gli ho  posto questo quesito, fu di appellarmi il più possibile al buon senso.

Il calore o il freddo eccessivi influiscono sulla circolazione e la micro circolazione, se riflettiamo la cute pilifera è piena zeppa di vasi sanguigni che irrorano ogni papilla germinativa della nostra pelle. 

Peli o capelli ne sono sicuramente collegati in egual modo. 

Partendo dal presupposto che la temperatura elevata rispetto a quella del corpo umano ( circa 36 gradi ) vaso-dilata le nostre vene, è auspicabile che al contrario la temperatura fredda influisce su una costrizione di queste ultime , cosa che ad esempio nel percorso kneipp procura benessere e cura alla circolazione delle gambe.

Asserire che la temperatura dell’acqua possa far bene al pelo o al capello è del tutto mancante di fondamenta e dimostrazioni scientifiche.

Quando sento chiedere un risciacquo freddo perché regala una chioma lucida, mi scappa un sorriso, in quanto oltre che la benefica azione di vasocostrizione che porta il freddo alla nostra micro circolazione i capelli non ha assolutamente nessun effetto migliorante o peggiorante, cosa che cambia se il risciacquo diventa ACIDO.

IL RISCIACQUO ACIDO

 

Questa invece,è un ottima strategia per lucidare i capelli.

Il ph di balsami e maschere è appunto sempre leggermente acido in quanto le squame dei capelli sono davvero sensibili al ph che li sfiora.

Acido chiude le squame, e il basico o alcalino le apre.

Di fatti la maggior parte dei trattamenti chimici come la tintura o il liquido della permanente ( che erroneamente tanti chiamano acido ) ha un ph estremamente alcalino per aiutare proprio la penetrazione degli eccipienti all’interno della corteccia.

Cosa usare per acidificare un risciacquo senza spendere molti soldi è utilizzare prodotti facilmente reperibili che ben si adattano, ovvio che l’acquisto di acque acidificate atte a questo proposito come quelle disponibili in commercio, sono l’ideale:

  • Aceto di mele
  • aceto di vino
  • spremuta di limone
  • acido ascorbico

e sono i più comunemente utilizzati per risciacquare i capelli dal balsamo per esempio in quanto oltre a sigillare le squame, essi hanno una leggera azione sgrassante.

Io invito sempre a moderare l’utilizzo di prodotti non testati a scopo cosmetico, come suggerisco di non abusare o utilizzare dosi troppo alte di acidificante ( più se ne mette non significa che più lucida, anzi i danni al ph della pelle sono possibili se si esagera) in oltre non ne vedo la necessità di questi risciacqui quanto un eccellente balsamo o maschera arrivano dopo lo shampoo.

GLI IMPACCHI DI ERBE ESSICCATE

 

Le erbe sono per la maggior parte anche se destinate al trattamento cosmetico in parte non efficienti nell’idratazione del capello.

Questo proprio perché esse essendo disidratate possono seccare ulteriormente pelle e capelli se non ben idratate con acqua prima dell’applicazione.

Invito a tale proposito a seguire le istruzioni che ogni azienda mette sulle etichette.

L’eccessivo utilizzo poi,potrebbe peggiorare molte patologie cutanee, come asteatosi o seborree. Ovvio che queste erbe sono eccellenti se usate in maniera mirata con una giusta posologia.

Se aggiunte agli impacchi coloranti possono purtroppo nella maggioranza dei casi ed escluso pochissime eccezioni addirittura peggiorare l’effetto colorante diluendone troppo il potere tintoreo. L’uso poi di eccipienti come zucchero, allume, farine particolari non ha nessun specifico risultato o dimostrazione che essi possano migliorare il colore, a mio parere possono far solo che male ed evito accuratamente.

Consiglio invece di tenere a mente questo schemino

 

INDACO
ACACIA CATECU'
FIENO GRECO
LAWSONIA
 AMLA
LIMONE,ACETO, ACIDO ASCORBICO
KATAM
ADANSONIA DIGITATA
SPINA CHRISTI
ADDENSANTI
 ALTHEA
Glucomannano di amorphophallus

 

Qui puoi vedere come in rapporto 1-10 possano essere eccezionali e favorire il risultato l’unione di particolari eccipienti. Ricordando che poi nel caso della Lawsonia l’unire limone o aceto è buona cosa come il bicarbonato per Indaco e Katam

PISTRE FERRI E BIGODINI

 

Spesso noto e mi viene richiesto di eseguire pieghe e acconciature durevoli con l’aiuto di bigodini piastre e ferri.

Invito i lettori a informarsi su come agisce la chimica sul capello bagnato e a quali dinamiche fisiche essa va in contro.

Capito questo si capisce quanto certe operazioni sono solo concetti comuni errati. 

All’interno del capello ciò che mantiene le fibre legate e ne determina la forma che esso prende quando viene creato dalla papilla germinatrice sono i ponti di zolfo, legami impossibili da scindere se non usando un prodotto chimico conosciuto come  liquido della permanente ( tioglicolato d’ammonio) .

Questo ne modifica permanentemente la forma mettendo il capello in nuovi legami come per esempio il bigodino usato nella permanentazione o l’effetto liscio delle stirature chimiche ( da non confondere con le cheratine chimiche) . 

Questi ponti possono pero essere influenzati da legami maggiori come quantità tanto quanto delicati che si trovano sempre nella fibra capillare, i legami di sale.

Questi legami si spezzano e ricompongono in maniera facilissima e veloce quando bagnati o essiccati da calore alto come il phon o le piastre. 

Quando laviamo i capelli questi legami si sciolgono per poi ricomporsi con la piega.

I bigodini, le spazzole e il phon null’altro fanno che regalare una forma nuova, idem il raffreddarsi della fibra ne determina poi una forma nuova che dura fino a nuova rottura, in quanto questi legami sono in numero di molto maggiore a quelli di zolfo, si possono avere capelli lisci anche se di natura sono ricci, ma essendo suscettibili a umidità , sporcizia, e calore, ogni qualvolta passiamo in ambienti umidi, o caldi o semplicemente roviniamo la piega fatta con legatura e raccolti, i ponti di sale si spezzano in favore di nuove forme dovute a legami nuovi. 

Mentre quando lasciamo asciugare i capelli al sole, dopo un bagno, i ponti di zolfo prendono forza avendo quelli di sale temporaneamente slegati. 

Essi ne danno la forma naturale potenziata poi dai legami di sale che si rinforzano sulla forma imposta. 

Esagerare con calore e piastre, può solo che scottare o bruciare fibre sensibili, in nome di pieghe con durata temporanea, in quanto i fattori che ne determinano l’effetto sono troppo. Ecco perché lamentarsi di pieghe poco durevoli è sicuramente sinonimo di poca conoscenza, in quanto non sempre è colpa di chi asciuga i capelli, come il parrucchiere.

 Ovvio che la maestria e la manualità sicuramente aiutano, ma bisognerebbe avere la testa sotto una campana di vetro e dormire con quest’ultima appoggiata sul comodino per avere una capigliatura perfetta e durevole.

Ciò che può aiutare per ottenere pieghe belle a lungo è si, l’asciugatura completa del capello, senza rimasugli umidi, ma anche lasciar raffreddare le ciocche nella forma desiderata. Personalmente amo molto massaggiare le ciocche fonate con la punta delle dita dirigendole in un raffreddamento dinamico nella forma desiderata.

Se asciughi i capelli ricci puntando le ciocche con dei beccucci o l’uso dei bigodini è ottimo lasciar raffreddare i capelli nella nuova forma, ma assolutamente senza senso passare piastre arriccianti o ferri boccolanti, che ne ri-spezzano e riuniscono inutilmente i ponti di sale provando la fibra causa temperature elevate . In questo caso a parere mio è sconveniente, preferisco arricciare a ferro capelli asciugati dolcemente senza forme, e dare una sola chiusura ai ponti di sale e stressare con due asciugature la fibra. Questo discorso non vale per la lisciatura che, appunto ne beneficia dell passaggio piastra, che apporta un effetto piatto e fluido , ma anche qui va valutato lo stato e benessere del capello.

 

Spero di aver chiarito alcuni punti fermi che spesso mi vengono chiesti.

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Mariarachele
Rheum Officinale info e curiosità

Rheum Officinale info e curiosità

Ragazze oggi vi voglio parlare di un’erbetta che amo moltissimo, posso dire che la uso il 99% delle volte che preparo le mie pastelle vegetali coloranti:
 

Il RABARBARO rheum officinale

É una pianta molto conosciuta, in cucina, ma non tutti sanno come usarla nei colori erbori,
Iniziamo col dire che la sua polvere colorante si ottiene dalle radici essiccate e poi micronizzate, è originario della Cina e del Tibet, ma ormai coltivato in tutto il mondo.
Il suo colore è un giallo caldo intenso, ha un elevato potere tintoreo tanto che in Tibet era usato per colorare i tappeti.
Il rabarbaro è davvero portentoso per il tutto il nostro organismo:
  • In cucina,assunto come infuso è un lassativo naturale, un antibatterico che contrasta anche le infezioni da afte e aiuta a combattere la fragilità capillare.
  • L’estratto di rabarbaro è molto usato nella cosmetica per i suoi principi attivi, svolge un’azione antiossidante e detergente e grazie ai polifenoli e ai tannini presenti in esso, aiuta a mantenere la pelle giovane
  • Applicato sui capelli ha proprietà antimicotiche, antiossidante, purificanti e funge da seboregolatore.
Ma veniamo a noi, come vi dicevo io lo uso tantissimo è l’unica erba che usata in giuste quantità regala svariati riflessi.
È in grado di “scaldare” i colori più cupi senza farli vivere al rosso.

È bene dire che prima di utilizzarla occorre fare un piccolo test allergico sul braccio,
perché a volte il rabarbaro, applicato sulla cute può essere irritante.
 
Ci tengo a precisare che, a causa dell’altissimo potere tintorio, non viene quasi mai impiegato da solo, ma si tende a preferire una combinazione con altre erbe anche non tintorie, in grado di diluirne l’effetto ingiallente, conferendo al contempo morbidezza e lucentezza ai capelli.
Quando dico che lo aggiungo in quasi tutte le
miscele non scherzo!
Lo amo sui biondi per i riflessi naturali che riesce a donare, nei toni rossi dona quel ramato irlandese tanto ambito, come
gloss per far rivivere vecchie schiarture,
ma sopratutto lo adoro e lo trovo molto portentoso sui toni molto scuri, applicato in un’alta percentuale è capace di spegnere quel tono plumbeo lasciato da continue applicazioni di indaco o miscele scure, così alla luce del sole sembrerà che il colora sia più chiaro e lucente.

Vi faccio vedere qualche esempio:
In questo caso l’ho usato per una copertura ottimale, la signora presentava un 100% di capelli bianchi, aggiungo ad una miscela di erbe chiare coprenti, ha regalato questo bellissimo biondo miele.

In questo caso l’ho usato come tonalizzante per le lunghezze assieme alla lawsonia e al crespino.

Come vi dicevo prima su fondi molto scuri, applicato in una percentuale più alta, tipo 70% rabarbaro e 30% Cassia, dona lucentezza,smorzando l’opaco lasciato dall’indaco.

Qui ho fatto un gloss veloce per dar lucentezza a vecchie schiariture.
Applicandolo dopo lo shampoo, con una diluizione molto lunga tipo 20% rabarbaro e 80% di acqua, massaggiandolo con le mani e lasciandolo in posa 10 minuti .
Questo è stato un mix di lawsonia e rabarbaro in pari dose.
Qua invece L ho applicato su un fondo naturale medio/cenere.
Ho fatto una miscela di Cassia malva e rabarbaro.
Avete capito perché è la mia erbetta preferita??
È davvero portentoso!
Provare per credere!
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A presto
UN TONICO MAGICO CHE ILLUMINA I CAPELLI

UN TONICO MAGICO CHE ILLUMINA I CAPELLI

Ho pensato a diverse strategie per creare un percorso semplice al quale le mie clienti possano far ricorso ogni qualvolta i loro capelli perdono lucentezza e riflessi luminosi senza dover per forzs correre in salone da me.

Il mio pensiero principale a riguardo è ideare  una sorta di ricetta magica che possa essere utilizzata nel bagno domestico in un batter di ciglia, e che sia sopratutto, facile, veloce ed immediata da preparare e applicare.

 

Ogni qualvolta questo pensiero trova spazio nella mia mente posso pensare solo ed esclusivamente a una pianta in particolare e solo quella.
?????  La camomilla  ?????

 

Riduttivo chiamarla così in quanto ne esistono di diverse specie e le più importanti sono :
  • -camomilla dei tintori ( Anthemis tinctoria )
  • camomilla (Matricaria )
  • camomilla romana ( Chamaemelun nobile )
Queste hanno tutte proprietà tintoree e benefiche per cute e capelli! Ma quale scegliere per l’utilizzo cosmetico in casa?
Ho spesso ragionato su quale è la miglior scelta a tale proposito, e ho definito quanto segue e che voglio raccontarti!

Camomilla Romana

“Camomilla Romana”

Il costo elevato e la difficoltà nel reperire la Romana ne fan capire il pregio dovuto alla rarità di questa pianta, ricchissima di azulene e oli essenziali, ha poteri coloranti e benefici simili alle altre due, ma la sua difficile reperibilità la sconsigliano allo scopo da me ricercato, lasciandola come candidata migliore in cucina e cosmetica ( è perfetta per aromatizzare grappe pregiate e per l’uso nell’infustria cosmetica di alta qualità )

“Camomilla dei tintori”

La camomilla dei tintori invece, ricca di principi tintorei come l’apigenina, canferolo e leuteina è l’ideale utilizzata come pastella riflessante su capelli naturalmente biondi o castano chiaro che, gia dal secondo impacco colorante, ottengono riflessi dorati o oro-ramati degni di nota.
Sicuramente questa polvere miscelata con semplice acqua ha un ottimo effetto antinfiammatorio sulla cute irritata e pruriginosa , e quindi perfetta per impacchi con posa dai 60’ 120’.

Ad ogni modo, utilizzo raramente un impacco in pastella di sola camomilla dei tintori, che tendo sempre a miscelare con altre erbe tintoree, ed ho scelto di eseguire sempre un test di controllo sull’avambraccio su ogni mia cliente, in quanto, negli anni di lavoro ho constatato possibilità di intolleranza su alcune pelli che, dopo la posa presentano un rossore accentuato, che svanisce pero senza conseguenze dopo poche ore dal risciacquo. Ma preferisco sempre agire tranquilla.

Il motivo di questo riscontro rimane ancora senza risposta, ma per quanto possa sembrare stranamente scontato, la mia preferita  rimane
per miglior :

  • compatibilità con l’epidermide
  • basso costo
  • facilissima reperibilità

“Camomilla matricaria”

(quella del supermercato per intenderci! )

Camomilla Matricaria
Camomilla, dal greco khamaìmelon ( piccola mela ) .
Anch’essa come le altre ricca di quercetina, luteolina, apigenina, è da sempre consigliatissima nei risciacqui quotidiani per eliminare grigio ed opacità sui capelli umani.
-come utilizzare al meglio questa pianta?
Semplicemente ne consiglio l’uso quotidiano, cosa che prevede si un risciacquo giornaliero sui capelli.
-quindi ogni giorno devo lavare i capelli?
Ti immagino , che pensi a questa domanda ?
ed ecco qui la risposta!
Tecnicamente si!
Ma sarebbe davvero contro ogni mio consiglio e credo un lavaggio quotidiano con risciacquo di decotto alla camomilla ti regalerebbe si un ottimo riflesso biondo, ma potrebbe seccare o disturbare l’equilibrio della cute.
Come fare quindi?
Ho ideato, e testato piu volte questo percorso illuminante , sopratutto nel mese di maggio/giugno dove l’estate sta arrivando e il sole ci regala i colori piu belli.

Preparazione

In 150 ml di acqua distillata portata a bollore esegui un decotto con 15 bustine di camomilla ( quella del supermercato abile per infusi ) , lascia in infusione una notte.
Il giorno dopo filtra il liquido e unisci qualche goccia di aceto di mele, o aceto di fermentato di verdure ( quello trasparente ) e racchiudi il tuo liquido in una boccettina spray di quelle che si trovano oramai in ogni beauty shop.

 

Ora hai pronta la tua lozione che sarà da gettate e cambiare ogni 2/3 gg massimo in quanto passato questo lasso di tempo, essa inizia ad andare a male.
Usare questa lozione spray ogni giorno per inumidirti i capelli al mattino prima di pettinarti, o alla sera prima di legarti i capelli in una treccia per esempio, ti garantirà oltre che capelli lucenti e profumati, uno splendido riflesso biondo in grado di alleggerire anche i toni piu scuri. 
Ovviamente essa non ha potere schiarente, ma solo riflessante , il quale uso ripetuto e stratificato dona una piacevole illusione ottica che donerà riflessi anche a toni più profondi e cupi!
Ottima abitudine anche metterla sulle cuti irritate e troppo secche, proprio per l’azione elasticizzante e antinfiammatoria che ci regala. 
Raccontami se lo proverai e dimmi i tuoi riscontri.
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Mariarachele
DESTRATIFICAZIONE

DESTRATIFICAZIONE

Care lettrici, è finalmente arrivata l’ora di parlarvi della destratificazione, ossia il metodo più naturale possibile per schiarire i capelli stratificati con l’henné.

Come spiegavo qualche articolo fa, scurire i capelli involontariamente con l’hennè è più facile di quanto previsto, basta una miscela sbagliata o una colorazione in più sulla lunghezza che già il vostro colore tenderá ad incupirsi, può succedere anche che ci si stanca della tonalità raggiunta nel tempo e semplicemente si vuole cambiare colore, vedere qualche riflesso più chiaro, soprattutto ora che la bella stagione è alle porte, la domanda che mi fate con più frequenza è “il colore è troppo scuro, come faccio a schiarirlo?”

Oggi vedremo insieme come questo è possibile.

 

Ci sono tante strade che potremmo intraprendere, senza ricorrere ad una schiaritura chimica, anche se a volte sembra l soluzione più semplice, non sempre ci da il risultato sperato, ricordandovi oltre che ci sono alcune erbette che una volta schiarite chimicamente possono lasciare riflessi poco graditi, non dico che non potrete più schiarire i capelli e cambiare colore, ma se volete fare un trattamento di decolorazione è sempre meglio rivolgersi ad un professionista.

Sicuramente la parola d’ordine è pazienza, soprattutto per chi henna da molto tempo.
In una sola volta vedere risultati evidenti è quasi impossibile.

Oltre a ció, ci servono pochi ingredienti:

  • Cassia
  • Succo di limone
  • Olio di cocco/ argan
  • Rabarbaro

Non dovete mischiarle tutte insieme;
Potete iniziare con un impacco di Cassia miscelata con mezzo limone spremuto e acqua calda, lasciate riposare un oretta e poi applicate da capello bagnato e lasciate in posa un’ora e mezza.
Questo impacco per me è sempre quello che funziona meglio, dovrete farlo più volte, ma mai più di una volta a settimana.
Potete anche sostituire il succo di limone con della coca cola, in questo caso aggiungetene un bicchiere sempre insieme all’acqua calda.
Funziona molto bene anche questo, ma a mio parere secca un po il capello.

L’olio di cocco essendo molto “pesante” aiuta molto a scaricare l henné, sopratutto se l’avete fatto da poco, questo lo consiglio per le
rosse, trovo che aiuti tantissimo a scaricare la lawsonia.
Anche questo ripetetelo una volta a settimana
applicandolo sempre da capello bagnato,e lasciandolo in posa un’oretta.

Su chi ha i capelli molto scuri consiglio di usare il rabarbaro invece che la Cassia, sempre con mezzo limone e acqua calda.
A volte per smorzare i toni troppo scuri basta illuminare molto, ed il rabarbaro fa proprio al caso nostro essendo un’erba molto gialla (mai usarla sui biondo, sopratutto in grosse quantità) è capace di riflessare anche i toni più cupi.

Vi allego qua un paio di esempi:

La nostra cliente era carica di indingo e voleva vedersi un pochino più chiara.
Dopo qualche impacco di rabarbaro e limone ecco il risultato;

È incredibile vero?
Questo è per farci capire l’effetto “giallo” su una chioma scura.
Non lo abbiamo ottenuto in una sola volta, abbiamo ripetuto questo impacco più volte, sia in store che in autonomia a casa.

Questa ragazza invece viene da una stratificazione di Lawsonia.

In questo caso è bastato solo un passaggio di un’ora e mezza, con 70% Cassia 30% rabarbaro sempre con succo di limone.
Il rabarbaro in questo caso ci ha aiutato ad esaltare il rame caldo e a spegnere il riflesso “verdino” della Cassia.

Vedete, anche con le erbe è possibile regalare riflessi senza occorrere a schiariture chimiche, armatevi di pazienza sperimentando in prima persona quale impacco funziona meglio per i vostri capelli, perché non è detto che i metodi qua sopra indicati reagiscono a tutte allo stesso modo.

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Introduzione alla sicurezza nel mondo della colorazione erborea

Introduzione alla sicurezza nel mondo della colorazione erborea

 

Nell’articolo di oggi vorrei affrontare il tema che vede come protagonista la sicurezza nel mondo del lavoro e quindi nel mio caso, la prestazione di servizio.

Essere parrucchiera e farlo con prodotti biologici, colorare i capelli con sole erbe tintoree e utilizzare cosmetici di origine naturale non è mai stato facile.
Il mondo della cosmetica in europa ha rigide regole che tutelano la sicurezza dell’operatore e del consumatore.

A tale proposito un cosmetico in Italia deve avvalersi di alcune particolarità che lo rendono tale, oltre le certificazioni, anche un dossier che tenga in considerazione test di durata e stabilità del prodotto, data di scadenza, periodo di durata dopo l’apertura ( PAO ) e sicuramente il PIF ( product information file ) un dossier appunto che ne attesti studi e ricerche in caso di contatto con occhi s mucose, allergie, metalli pesanti ecc ecc.


Da alcuni anni, sebbene se ne sappia poco , anche le erbe tintoree destinate alla colorazione di capelli e pelle hanno bisogno di tutti questo certificati per essere utilizzate all’interno dei saloni.

Ma che differenza c’é tra una curcuma usata  dal tuo parrucchiere erboreo con quella che usi per il risotto o il tuo piatto preferito?

La micronizzazione e sterilizzazione.
Due tecniche che portano la polvere tintorea a essere sicura anche sul e nel trattamento dermico.
Proviamo a pensare…
il nostro stomaco uccide gran parte di germi e batteri durante l ingestione, come la cottura dei cibi, ma molti agenti patogeni invece potrebbero sopravvivere e attaccare una cute non integra o deteriorata! Senza gettare panico e inutili paure è importante considerare sempre la provenienza dei prodotti che si usano, e soprattutto la serietá dell’azienda che li commercia.

Acquista sempre in negozi certificati e marche conosciute e recensite ( oramai in questo mondo ci son milioni di reporter che danno e fanno recensioni ).

Fatti consigliare dal tuo colorista erboreo una miscela già pronta se vuoi farti un buon fai da te ( per quanto può sembrare assurdo il parrucchiere erboreo, proprio alla luce di possibili problematiche può applicarti una miscela personalizzata nel suo studio, ma non preparatela da asporto, in quanto i contenitori e i tempi di scadenza una volta miscelati i componenti del tuo colore erboreo han regole e tempi ben distinti e quindi diventa difficile monitorarli, con conseguenze che potrebbero ledere alla tua sicurezza.

 Tutto questo  invece viene ben gestito  in miscele gia equilibrate e pronte all’uso, nelle quali non trovi nessun rischio) .

Sembra facile e sicuro quando si parla di naturale, ma anche in questo mondo allergie e incompatibilità sono all’ordine del giorno se nn si effettuano pach test, anche solo per capire i tempi di sopportazione della nostra pelle.

Nel mio caso per esempio, se affrontassi un impacco erboreo per piu di due ore, la mia cute diventerebbe irritata e l’umidità data dall’impacco tenuto in posa porta irritazione ai miei muscoli erettori del pelo con conseguente mal di testa!
Questa è una problematica poco importante che oltre un fastidio leggero e temporaneo non fa, ma avendo letto di persone che tengono per notti intere delle pastelle vegetali in testa, e aggiungono ingredienti improbabili come zucchero, yogurt e svariati generi destinati a mondo alimentare che, possono creare reazioni e problemi da non sottovalutare, cerco nel mio piccolo di portare a conoscenza di chi mi segue e ha interesse, di tutti questo riscontri importanti.

 Alcuni additivi naturali che spesso si usano nell’henné come Aceto e Limone e bicarbonato van dosati con maestria e precisione, non messi a caso proprio perché essi mon nascono per un uso topico ma bensì alimentare.

Come cosa ovvia e migliore  suggerisco di farsi fare i trattamenti dai professionisti che hanno conoscenza di questo mondo, ma anche di evitare i consigli trovati su blog di appassionati dove si parla solo di falsimiti e non si testimoniano mai le scelte con spiegazioni scientifiche. Se hai bisogno di pormi delle domante scrivimi pure rispondo sempre!
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Mariarachele