GUIDA PRATICA ALL’HENNÉ PARTE 4/4
Toni medi
Questa ragazza aveva già sotto un fondo giallo/arancio creato da un vecchio henné fai da te
Applicando solo un passaggio di 60 minuti,con una miscela di erbe “verdi” sono riuscita a creare un fondo non troppo scuro e a tonalizzare quelli che erano i vecchi colpi di sole, di un biondo cenere naturale.
In questo caso, la signora presentava un 100% di capelli bianchi, allora ho effettuato un primo passaggio di erbe giallo/ arancio.
Con un secondo passaggio ho spento completamene l’effetto rosso, ho creato una copertura ottimale senza scurire troppo il capello. In questo caso potete notare il riflesso leggermente verdastro sulla base di cui vi parlavo prima…ma guardate un po’…
….Eccola dopo tre giorni dall’ applicazione delle pastella vegetale.
Vedete che il capello si è stabilizzato ed il riflesso verde è sparito, lasciando una copertura ottimale ed un colore brillante
Anche qua abbiamo usato una miscela piuttosto gialla per recuperare i vecchi colpi di sole, che risultavano quasi rosati.
Eccola dopo il primo passaggio
Con il secondo passaggio di solo 40 minuti siamo riusciti a ricreare un fondo naturale simile al colore di base della nostra cliente recuperando completamente i pigmenti sulle lunghezze e creando un effetto “schiarito“ di punta.
GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 3/4
i controcolori e il taglio delle erbe
Ogni qualvolta mi approccio a una cliente per effettuare la mia immancabile consulenza pre percorso colorazione vegetale con erbe tintoree, la richiesta che sempre mi viene fatta è :
vorrei un colore meno rosso
vorrei eliminare i riflessi rossi
vorrei un castano freddo oppure vorrei un biondo freddo
sostanzialmente capisco che il rosso piace solo alle rosse, ,analizzando anni di carriera ho proprio capito che, difficilmente mi viene chiesto un marrone caldo, un biondo ramato, o si cerca un bel rosso intenso oppure la maggior parte delle persone, desiderano un colore freddo senza le classiche riflessature ramato rossicce.
Se cerchi nei miei vecchi articoli capirai perché quando si parla di colorazioni erboree il riflesso rosso è per lo più quasi sempre presente.
Questo è dovuto alla Lawsonia Inermis che è un ingrediente assolutamente indispensabile in quanto, essa, è l’unica pianta in grado di legarsi alla cheratina umana, e ciò la rende l’ideale base di appoggio nei doppi passaggi di costruzione castana, o cmq un vettore eccellente nei caso delle miscele.
Essendo il Lawsone di sfumature più o meno rosse diventa oltre alle principali motivazioni qui sopra scritte, la perfetta base contro-colore dell’erba castanizzante per eccellenza :
l’Indicano.
Esso ha doppia convenienza ad essere unito al Lawsone, per prima cosa non riesce ad attaccarsi al capello senza di esso, il quale diventa un eccellente vettore o un’eccellente base d’appoggio collante, che si usi in un mix o in un secondo passaggio per un ulteriore azione antirame, l’indicano ha appunto un ottima affinità e un ottima capacità di legarsi al Lawsone.
Ricorda che in una miscela paridose con lawsonia l’indaco ha un effetto ridotto di intensità e quindi la copertura dei bianchi e l’effetto antirame è ridotto di tre volte come potenza confrontato all’uso separato ( primo passaggio Lawsonia, secondo passaggio Indaco ) in due passaggi infatti oltre che una possibile copertura intensa dei bianchi, si ha anche in presenza di capelli naturali un forte risultato di scuritura e di raffreddamento riflesso rame .
Ragionamento contorto mi rendo conto, basato su leggi di attrazioni fisiche , cariche elettrostatiche e leggi di colorimetria.
In sostanza se si desidera un riflesso freddo bisogna sommare e giocare con erbe il cui colore espressivo sia o verde per attenuare toni rossi o blu per eliminare i toni arancioni.
In mille piante abbiamo la possibilità di ritrovare questi eventuali pigmenti dai verdi forti a tenui, oppure viola e blu più o meno intensi.
Ciò che regala altri risultati è il tempo di posa o il “ taglio” dei colori primari mediante erbe diluitive.
Questo è un metodo eccellente per ottenere colori intermedi come il biondo medio o il castano chiaro, ma anche per eliminare riflessature dorati su biondi troppo intensi e aranciati.
Purtroppo anche in questo ultimo caso, il biondo su capelli bianchi può comportare due problematiche principali, il riflesso giallo o il riflesso giallo fluo o arancio.
Qui la maestria sta nel comprendere la dose giusta di erbe per tagliare l’intensità delle erbe antirosso o antigiallo, e donare il giusto tocco di riflesso che comporti un giusto ed equilibrato annullamento della riflessatura che non ci piace.
Soluzione che varia ovviamente da capello a persona.
Il taglio delle miscele coloranti con erbe diluenti come amla, cassia, malva bianca, o comunque tutte le piante a mucillagini o officinali, è funzionante quando si rispettano le proporzioni mai superiori a 3/5 del totale. Ovvero se in una miscela si aggiungono erbe non coloranti si ha un risultato più o meno forte se si arriva a un minimo di un quinto, a un massimo di tre quinti, alzare a quattro quinti di erbe diluenti una miscela, la renderebbe assolutamente non performante come colore. Questo perché i gruppi cromofori sarebbero così diluiti da non lasciare quasi traccia visibile all’occhio umano.
Purtroppo anche in questo caso non ci sono regole, e si può facilmente comprendere perché chiamo ogni mia colorazione percorso.
Il percorso ci dà la possibilità di avere un obiettivo in cambiamento mese per mese, regala a noi coloristi erborei la possibilità di conoscere capello, pigmento contribuente dello stesso e anche capacità assorbente che, come puoi ben capire, cambia da persona a persona, come anche le qualità di una pianta che, potrebbe variare da raccolto a raccolto. In oltre anche la ripetizione degli impacchi può diminuire i tempi di posa in quanto, essi acquistano velocemente capacità elettrostatiche per una colorazione sempre più duratura e veloce.
Spesso i miei clienti notano proprio una diminuzione sostanziale dei tempi di posa impacco dopo impacco, come anche la durata del colore che stratificandosi cambia di volta in volta.
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Color Story
In questo articolo voglio parlarvi di cosa comporta e come è possibile destratificare un henné mostrandovi il lavoro che ho fatto su questa ragazza.
Giulia (nome inventato) è venuta da me in negozio facendomi vedere il suo henné, che faceva da sola a casa da qualche anno, ormai stratificato e diventato opaco, con il desiderio di avere capelli più chiari e brillanti.
Da qualche mese lei non colorava più e aveva una ricrescita importante.
Come spiegavo nell’articolo di settimana scorsa, la stratificazione diventa difficile da togliere.
Abbiamo deciso di seguire un percorso di trattamenti con i nostri oli e burri;
Oli e burri ci aiutano nella destratificazione e intanto nutrono il capello e lo preparano al servizio richiesto.
Vi faccio vedere gli esempi;
Qua è come si presentano le lunghezze dopo anni di stratificazione.
In questa foto possiamo vedere come si presenta la lunghezza dopo qualche mese di trattamenti con burri e oli.
È notevolmente più chiara, ma ancora lontana dal colore richiesto e dal suo desiderio.
Abbiamo quindi deciso di fare delle schiariture, che si sa sono le uniche cose che le
erbe tintoree non riescono a fare.
Nonostante noi non amiamo usare il chimico, qualche schiaritura ci piace farla e oltre a questo a volte è la strada più breve per ottenere un colore più chiaro, ma attente, non sempre si può fare!
Avendo un capello ormai curato e nutrito a dovere, abbiamo creato delle piccole sfumature lavorando in sicurezza con un decolorante senza ammoniaca e usando un ossigeno bassissimo a 3%, in modo tale da non compromettere la struttura del capello, lavorando a mano libera per non lasciare barrature e il cosiddetto effetto ricrescita.
Ho poi recuperato il capello applicando una miscela di erbe tintoree.
Ecco il risultato finale
In questo modo la chioma non ne ha risentito, lo stelo risulta compatto, morbido e lucente e con questo metodo Giulia non é costretta a riprendere ogni mese le schiariture ma andando avanti ad applicare l’henne, il colore rimarrà vibrante e curato.
GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 2/4
In questo articolo desidero fare chiarezza ed aiutare chi si sta approcciando per la prima volta al mondo della colorazione erborea a trovare indicazioni e chiarimenti riguardanti alcune strategie di colorazione.
Vediamo ora quali sono le erbe che non devono mai mancare nell’armadietto di un appassionato di questo mondo.
Lawsonia Inermis :
regina della stratificazione per eccellenza, è l’unica pianta colorante in grado di attaccarsi perfettamente alla corteccia del capello e quindi di creare una stratificazione quasi del tutto indelebile.
Essa è il miglior vettore anche per le erbe riflessanti che ne possono migliorare o smorzare l’effetto finale. Il suo colore contribuente è arancio, arancio-rosso, che con la continua applicazione tende a toni marrone ambrati intensi. Quest’erba si sviluppa bene in ambiente acido, ovvero miscelata con una soluzione di acqua calda e limone o acqua calda ed aceto sviluppa al massimo le sue potenzialità. Quando parlo di soluzione intendo assolutamente e solo acqua e un piccolissima parte di succo di limone e aceto, per esempio su 250 ml di acqua utilizzata, aggiungi un cucchiaio da minestra di questi additivi naturali, non di più! Che si dica su internet, sui gruppi dedicati, e su molti altri portali, io NON SONO una fautrice di aggiunte strane, zucchero, allume, yogurt, sono sostanze che stan molto bene nelle torte, ma che trovo, taglino e regalino relazioni chimiche non opportune se non addirittura inutili. Ricorda sempre che, piu additivi aggiungi a una pastella colorante, meno effetto di colorazione otterrai, diluendo quelli che sono gli effetti tintorei.
Amla ( Emblica officinalis):
è la polvere dell’Uvaspina Indiana, ricchissima di vitamina C e sicuramente contribuisce a un effetto acidificante delle pastelle, mescolata con la lawsonia in un rapporto 1-5 può essere davvero utile per regalare toni arancio intensi. Ha molteplici conseguenze curative e risananti
Cassia Obovata:
anche questa pianta autoctona regala una buona stratificazione, anche se non forte come quella della lawsonia, ma la sua proprietà di essere leggermente colorata nei toni biondi la rende il miglior eccipiente mirato a tagliare l’intensità dei toni arancio della lawsonia Inermis, aprendo un ventaglio di sfumature biondo ramate davvero belle. Ovvio è che, in queste casistiche di taglio, la colorazione renderà di più, più chiaro sarà il tono naturale dei capelli sui quali la applicheremo.
Robbia Cordifoglia :
radice ricchissima di acido Ossilico, quindi anche in questo caso, e sopratutto consiglio di effettuare un test di sensibilizzazione. Questa radice mescolata assieme alla Lawsonia in un rapporto 1-5 o 2-5 o 3-5 massimo, regala toni rossi freddi e brillanti. La vedo quasi indispensabile n per chi desidera un tono rosso più acceso e meno ramato .
Attenzione che, se si aumenta di molto le proporzioni di aggiunta, anche in questo caso, l’effetto colorante basilare della Lawsonia verrebbe a meno, e purtroppo anche il colore finale finirebbe in un tono sbiadito e poco intenso.
Indaco o indigofera tnctoria:
Questa polvere di foglie regala toni azzurri o bluastri. A seconda dell’ambiente trovato si trasformano dal blu al blu viola, Questa pianta dà il meglio in un ph alcalino, al contrario della lawsonia e per questo, se mixata con essa è meglio mantenere il ph della pastella neutro, in quanto, le esigenze di entrambe le piante porterebbero l’una a prevalere sull’altra con scarsi risultati, spiego meglio di seguito:
Quando mi senti parlare di RANG intendo una miscela erborea composta da Lawsonia Inermis ed Indaco.
Questo mix regala toni marronati intensi, in quanto il pigmento blu dell’iIndigofera è l’esatto contro-colore dell’arancio della Lawsonia. L’incompatibilità però di queste piante, come dicevo qui sopra,, annulla gli effetti di entrambe portando risultati intermedi, sopratutto nella copertura dei bianchi, per questo si consigliano doppi passaggi, nei quali le erbe in questione vengono applicate separatamente con i giusti ph, e qui la resa è spettacolare.
L’indaco è utilizzato come castanizzante e smorzatore dei toni rossi.
Esso se applicato in più passaggi e più volte potrebbe scurire il tono del capello e la copertura del bianco fino a un livello di tono molto basso simile al nero e castano scuro.
Difficilissima da togliere è sconsigliatissima su capelli decolorati o che progettano schiaritura in quanto il risultato finale potrebbe essere un colore davvero poco bello. Usatela quando vi servono toni marroni, freddi e scuri, o anche una maggior copertura dei bianchi.
Speranzosa di aver regalato alcuni consigli utili, ti invito a commentare e a condividere questo articolo sui tuoi social. Nel prossimo articolo ti parlerò degli impacchi di transizione e di quale è la loro importanza. A Presto
Mariarachele Maia
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