i controcolori e il taglio delle erbe

 

Ogni qualvolta mi approccio a una cliente per effettuare la mia immancabile consulenza pre percorso colorazione vegetale con erbe tintoree, la richiesta che sempre mi viene fatta è :

 

vorrei un colore meno rosso

vorrei eliminare i riflessi rossi

vorrei un castano freddo oppure vorrei un biondo freddo

 

 

sostanzialmente capisco che il rosso piace solo alle rosse, ,analizzando anni di carriera ho proprio capito che, difficilmente mi viene chiesto un marrone caldo, un biondo ramato, o si cerca un bel rosso intenso  oppure la maggior parte delle persone, desiderano un colore freddo senza le classiche riflessature ramato rossicce. 

 

Se cerchi nei miei vecchi articoli capirai perché quando si parla di colorazioni erboree il riflesso rosso  è per lo più quasi sempre presente. 

Questo è dovuto alla Lawsonia Inermis che è un ingrediente assolutamente indispensabile in quanto, essa,  è l’unica pianta in grado di legarsi alla cheratina umana, e ciò la rende l’ideale base di appoggio nei doppi passaggi di costruzione castana, o cmq un vettore eccellente nei caso delle miscele. 

 

Essendo il Lawsone di sfumature più o meno rosse diventa oltre alle principali motivazioni qui sopra scritte, la perfetta base contro-colore dell’erba castanizzante per eccellenza :

 l’Indicano.

 

Esso  ha doppia convenienza ad essere unito al Lawsone, per prima cosa non riesce ad attaccarsi al capello senza di esso, il quale diventa un eccellente vettore o un’eccellente base d’appoggio collante, che si usi in un mix o in un secondo passaggio per un ulteriore azione antirame, l’indicano ha appunto un ottima affinità e un ottima capacità di legarsi al Lawsone.

Ricorda che in una miscela paridose con lawsonia l’indaco ha un effetto ridotto di intensità e quindi la copertura dei bianchi e l’effetto antirame è ridotto di tre volte come potenza confrontato all’uso separato ( primo passaggio Lawsonia, secondo passaggio Indaco ) in due passaggi infatti oltre che una possibile copertura intensa dei bianchi, si ha anche in presenza di capelli naturali un forte risultato di scuritura e di raffreddamento riflesso rame . 

 

 Ragionamento contorto mi rendo conto, basato su leggi di attrazioni fisiche , cariche elettrostatiche e leggi di colorimetria. 

In sostanza se si desidera un riflesso freddo bisogna sommare e giocare con erbe il cui colore espressivo sia o verde per attenuare toni rossi o blu per eliminare i toni arancioni. 

In mille piante abbiamo la possibilità di ritrovare questi eventuali pigmenti dai verdi forti a tenui, oppure viola e blu più o meno intensi. 

 

Ciò che regala altri risultati è il tempo di posa o il “ taglio” dei colori primari mediante erbe diluitive. 

Questo è un metodo eccellente per ottenere colori intermedi come il biondo medio o il castano chiaro, ma anche per eliminare riflessature dorati su biondi troppo intensi e aranciati. 

Purtroppo anche in questo ultimo caso, il biondo su capelli bianchi può comportare due problematiche principali, il riflesso giallo o il riflesso giallo fluo o arancio. 

Qui la maestria sta nel comprendere la dose giusta di erbe per tagliare l’intensità delle erbe antirosso o antigiallo, e donare il giusto tocco di riflesso che comporti un giusto ed equilibrato annullamento della riflessatura che non ci piace. 

Soluzione che varia ovviamente da capello a persona. 

 

Il taglio delle miscele coloranti con erbe diluenti come amla, cassia, malva bianca, o comunque tutte le piante a mucillagini o officinali, è funzionante quando si rispettano le proporzioni mai superiori a 3/5 del totale. Ovvero se in una miscela si aggiungono erbe non coloranti si ha un risultato più o meno forte se si arriva a un minimo di un quinto, a un massimo di tre quinti, alzare a quattro quinti di erbe diluenti una miscela, la renderebbe assolutamente non performante come colore. Questo perché i gruppi cromofori sarebbero così diluiti da non lasciare quasi traccia visibile all’occhio umano.

 

Purtroppo anche in questo caso non ci sono regole, e si può facilmente comprendere perché chiamo ogni mia colorazione percorso. 

 

Il percorso ci dà la possibilità di avere un obiettivo in cambiamento mese per mese, regala a noi coloristi erborei la possibilità di conoscere capello, pigmento contribuente dello stesso e anche capacità assorbente che, come puoi ben capire, cambia da persona a persona, come anche le qualità di una pianta che, potrebbe variare da raccolto a raccolto. In oltre anche la ripetizione degli impacchi può diminuire i tempi di posa in quanto, essi acquistano velocemente capacità elettrostatiche per una colorazione sempre più duratura e veloce. 

Spesso i miei clienti notano proprio una diminuzione sostanziale dei tempi di posa impacco dopo impacco, come anche la durata del colore che stratificandosi cambia di volta in volta. 

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Mariarachele