GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 3/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 3/4

 

i controcolori e il taglio delle erbe

 

Ogni qualvolta mi approccio a una cliente per effettuare la mia immancabile consulenza pre percorso colorazione vegetale con erbe tintoree, la richiesta che sempre mi viene fatta è :

 

vorrei un colore meno rosso

vorrei eliminare i riflessi rossi

vorrei un castano freddo oppure vorrei un biondo freddo

 

 

sostanzialmente capisco che il rosso piace solo alle rosse, ,analizzando anni di carriera ho proprio capito che, difficilmente mi viene chiesto un marrone caldo, un biondo ramato, o si cerca un bel rosso intenso  oppure la maggior parte delle persone, desiderano un colore freddo senza le classiche riflessature ramato rossicce. 

 

Se cerchi nei miei vecchi articoli capirai perché quando si parla di colorazioni erboree il riflesso rosso  è per lo più quasi sempre presente. 

Questo è dovuto alla Lawsonia Inermis che è un ingrediente assolutamente indispensabile in quanto, essa,  è l’unica pianta in grado di legarsi alla cheratina umana, e ciò la rende l’ideale base di appoggio nei doppi passaggi di costruzione castana, o cmq un vettore eccellente nei caso delle miscele. 

 

Essendo il Lawsone di sfumature più o meno rosse diventa oltre alle principali motivazioni qui sopra scritte, la perfetta base contro-colore dell’erba castanizzante per eccellenza :

 l’Indicano.

 

Esso  ha doppia convenienza ad essere unito al Lawsone, per prima cosa non riesce ad attaccarsi al capello senza di esso, il quale diventa un eccellente vettore o un’eccellente base d’appoggio collante, che si usi in un mix o in un secondo passaggio per un ulteriore azione antirame, l’indicano ha appunto un ottima affinità e un ottima capacità di legarsi al Lawsone.

Ricorda che in una miscela paridose con lawsonia l’indaco ha un effetto ridotto di intensità e quindi la copertura dei bianchi e l’effetto antirame è ridotto di tre volte come potenza confrontato all’uso separato ( primo passaggio Lawsonia, secondo passaggio Indaco ) in due passaggi infatti oltre che una possibile copertura intensa dei bianchi, si ha anche in presenza di capelli naturali un forte risultato di scuritura e di raffreddamento riflesso rame . 

 

 Ragionamento contorto mi rendo conto, basato su leggi di attrazioni fisiche , cariche elettrostatiche e leggi di colorimetria. 

In sostanza se si desidera un riflesso freddo bisogna sommare e giocare con erbe il cui colore espressivo sia o verde per attenuare toni rossi o blu per eliminare i toni arancioni. 

In mille piante abbiamo la possibilità di ritrovare questi eventuali pigmenti dai verdi forti a tenui, oppure viola e blu più o meno intensi. 

 

Ciò che regala altri risultati è il tempo di posa o il “ taglio” dei colori primari mediante erbe diluitive. 

Questo è un metodo eccellente per ottenere colori intermedi come il biondo medio o il castano chiaro, ma anche per eliminare riflessature dorati su biondi troppo intensi e aranciati. 

Purtroppo anche in questo ultimo caso, il biondo su capelli bianchi può comportare due problematiche principali, il riflesso giallo o il riflesso giallo fluo o arancio. 

Qui la maestria sta nel comprendere la dose giusta di erbe per tagliare l’intensità delle erbe antirosso o antigiallo, e donare il giusto tocco di riflesso che comporti un giusto ed equilibrato annullamento della riflessatura che non ci piace. 

Soluzione che varia ovviamente da capello a persona. 

 

Il taglio delle miscele coloranti con erbe diluenti come amla, cassia, malva bianca, o comunque tutte le piante a mucillagini o officinali, è funzionante quando si rispettano le proporzioni mai superiori a 3/5 del totale. Ovvero se in una miscela si aggiungono erbe non coloranti si ha un risultato più o meno forte se si arriva a un minimo di un quinto, a un massimo di tre quinti, alzare a quattro quinti di erbe diluenti una miscela, la renderebbe assolutamente non performante come colore. Questo perché i gruppi cromofori sarebbero così diluiti da non lasciare quasi traccia visibile all’occhio umano.

 

Purtroppo anche in questo caso non ci sono regole, e si può facilmente comprendere perché chiamo ogni mia colorazione percorso. 

 

Il percorso ci dà la possibilità di avere un obiettivo in cambiamento mese per mese, regala a noi coloristi erborei la possibilità di conoscere capello, pigmento contribuente dello stesso e anche capacità assorbente che, come puoi ben capire, cambia da persona a persona, come anche le qualità di una pianta che, potrebbe variare da raccolto a raccolto. In oltre anche la ripetizione degli impacchi può diminuire i tempi di posa in quanto, essi acquistano velocemente capacità elettrostatiche per una colorazione sempre più duratura e veloce. 

Spesso i miei clienti notano proprio una diminuzione sostanziale dei tempi di posa impacco dopo impacco, come anche la durata del colore che stratificandosi cambia di volta in volta. 

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Mariarachele
GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 2/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 2/4

 

In questo articolo desidero fare chiarezza ed aiutare chi si sta approcciando per la prima volta al mondo della colorazione erborea a trovare indicazioni e chiarimenti riguardanti alcune strategie di colorazione.

Vediamo ora quali sono le erbe che non devono mai mancare nell’armadietto di un appassionato di questo mondo.

Lawsonia Inermis : 

 regina della stratificazione per eccellenza, è l’unica pianta colorante in grado di attaccarsi perfettamente alla corteccia del capello e quindi di creare una stratificazione quasi del tutto indelebile. 

Essa è il miglior vettore anche per le erbe riflessanti che ne possono migliorare o smorzare l’effetto finale. Il suo colore contribuente è arancio, arancio-rosso, che con la continua applicazione tende a toni marrone ambrati intensi. Quest’erba si sviluppa bene in ambiente acido, ovvero miscelata con una soluzione di acqua calda e limone o acqua calda ed aceto sviluppa al massimo le sue potenzialità. Quando parlo di soluzione intendo assolutamente e solo acqua e un piccolissima parte di succo di limone e aceto, per esempio su 250 ml di acqua utilizzata, aggiungi un cucchiaio da minestra di questi additivi naturali, non di più! Che si dica su internet, sui gruppi dedicati, e su molti altri portali, io NON SONO una fautrice di aggiunte strane, zucchero, allume, yogurt, sono sostanze che stan molto bene nelle torte, ma che trovo, taglino e regalino relazioni chimiche non opportune se non addirittura inutili. Ricorda sempre che, piu additivi aggiungi a una pastella colorante, meno effetto di colorazione otterrai, diluendo quelli che sono gli effetti tintorei. 

Amla ( Emblica officinalis): 

è la polvere dell’Uvaspina Indiana, ricchissima di vitamina C e sicuramente contribuisce a un effetto acidificante delle pastelle, mescolata con la lawsonia  in un rapporto 1-5 può essere davvero utile per regalare toni arancio intensi. Ha molteplici conseguenze curative e risananti

Cassia Obovata:

anche questa pianta autoctona regala una buona stratificazione, anche se non forte come quella della lawsonia, ma la sua proprietà di essere leggermente colorata nei toni biondi la rende il miglior eccipiente mirato a tagliare l’intensità dei toni arancio della lawsonia Inermis, aprendo un ventaglio di sfumature biondo ramate davvero belle. Ovvio è che, in queste casistiche di taglio, la colorazione renderà di più, più chiaro sarà il tono naturale dei capelli sui quali la applicheremo. 

Robbia Cordifoglia :

radice ricchissima di acido Ossilico, quindi anche in questo caso, e sopratutto consiglio di effettuare un test di sensibilizzazione. Questa radice mescolata assieme alla Lawsonia in un rapporto 1-5 o 2-5 o 3-5 massimo, regala toni rossi freddi e brillanti. La vedo quasi indispensabile n per chi desidera un tono rosso più acceso e meno ramato . 

Attenzione che, se si aumenta di molto le proporzioni di aggiunta, anche in questo caso, l’effetto colorante basilare della Lawsonia verrebbe a meno, e purtroppo anche il colore finale finirebbe in un tono sbiadito e poco intenso.

Indaco o indigofera tnctoria:

Questa polvere di foglie regala toni azzurri o bluastri. A seconda dell’ambiente trovato si trasformano dal blu al blu viola,  Questa pianta dà il meglio in un ph alcalino, al contrario della lawsonia e per questo, se mixata con essa è meglio mantenere il ph della pastella neutro, in quanto, le esigenze di entrambe le piante porterebbero l’una a prevalere sull’altra con scarsi risultati, spiego meglio di seguito:

Quando mi senti parlare di RANG intendo una miscela erborea composta da Lawsonia Inermis ed Indaco. 

Questo mix regala toni marronati intensi, in quanto il pigmento blu dell’iIndigofera è l’esatto contro-colore dell’arancio della Lawsonia. L’incompatibilità però di queste piante, come dicevo  qui sopra,, annulla gli effetti di entrambe portando risultati intermedi, sopratutto nella copertura dei bianchi, per questo si consigliano doppi passaggi, nei quali le erbe in questione vengono applicate separatamente con i giusti ph, e qui la resa è spettacolare. 

L’indaco è utilizzato come castanizzante e smorzatore dei toni rossi. 

Esso se applicato in più passaggi e più volte potrebbe scurire il tono del capello e la copertura del bianco fino a un livello di tono molto basso simile al nero e castano scuro. 

Difficilissima da togliere è sconsigliatissima su capelli decolorati o che progettano schiaritura in quanto il risultato finale potrebbe essere un colore davvero poco bello. Usatela quando vi servono toni marroni, freddi e scuri, o anche una maggior copertura dei bianchi.

Speranzosa di aver regalato alcuni consigli utili, ti invito a commentare e a condividere questo articolo sui tuoi social. Nel prossimo articolo ti parlerò degli impacchi di transizione e di quale è la loro importanza. A Presto

Mariarachele Maia

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 1/4

GUIDA PRATICA ALL’HENNE part: 1/4

L’APPROCCIO AL MONDO BIO

 

La cosmesi Bio è oramai di gran moda.

Sempre più persone scelgono l’acquisto del cosmetico Biologico dal più semplice come un sapone, un lavamani, a uno complesso e ricercato come un detersivo per lavatrice o ancor  più specifico e complicato  cosmetico per capelli e viso.

Ho notato che la domanda  più frequente che mi viene fatta dai clienti al momento decisivo di passaggio al trattamento 100% è sempre la stessa:

“Come si inizia? Quale è il giusto approccio? Quale è il primo acquisto da fare?” e così via discorrendo.

Mi piace  rispondere ricordando  un ragionamento al quale mi sono affezionata, e che magari ho rivolto anche a te che leggi più di una volta e che ora cerco di rispiegare semplicemente.

Non vediamo come un cambiamento repentino questa scelta, non vediamola come un semplice cambio balsamo oppure cambio bagnoschiuma, ma un percorso vero e proprio

con obiettivi, risultati, rinunce e tante soddisfazioni.

Non si può ne si deve cambiare dall’oggi al domani in uno stile di vita, ma arrivarci pian piano con obiettivi e cambiamenti monitorati dal buon senso è sicura certezza di riuscita è miglioramento.

 

Parlando dell’ambito di cui mi ritengo oramai esperta, il passaggio al trattamento 100% riguardante i capelli è spesso visto come un

 

“ LASCIARE LA TINTURA AD OSSIDAZIONE E IMPACCARSI DI HENNE E PASTELLE VEGETALI COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI”

 

Ma non è così per me, e anch’io l’ho scoperto solo con l’esperienza.

 

Sapevi che i siliconi,  SLESS e  derivati vari sono eccipienti che lavano via, riducono e tolgono più facilmente i gruppi cromofori erborei? Sapevi che alcuni tipi di sostanze possono alterare le funzioni dei fitocomplessi e renderne vano l’utilizzo?

 

La vera bellezza passa dall’interno, quant’è vero che  il danno estetico arriva dall’esterno!

 

Prima di pensare a un percorso haircolorbio, insisto sempre sul cambio di routine, sulle piccole basi che ci creeranno una sicura base che ci permetterà risultati incredibili, e questa regola la userò in ogni articolo riguardante questa saga, a livello di approccio, come farò tra poco parlandoti delle basi della detersione, ma anche a seguire sulla scelta dei coloranti erborei, alla manutenzione di questi e agli impacchi estetici e sanificanti.

 

Tornando appunto alle basi della detersione, trovo fondamentale la transizione preparativa, nella quale si lasciano i cosmetici abituali e si scelgono quelli bio.

 

Per prima cosa leggete sempre le certificazioni sull’etichetta, che si attesti la derivazione bio dei componenti, la mancanza di petrolchimici derivati, la percentuale di sostanze naturali all’interno e ultimo, ma non meno importante le recensioni che si trovano facilmente nel web sia a livello di performance che di INCI

 

leggere un cosmetico non è cosa facile lo so…

 

l’INCI (  International Nomenclature of Cosmetic Ingredient )

 

è parte importante di questa consapevolezza, ovvero gli ingredienti del cosmetico.

Li puoi capire con un po’ di ricerca e pratica se realmente la descrizione prodotto è realistica. Se il prodotto è davvero Bio e quali sono gli enti che lo certificano.

 

Ci sono mille strumenti, applicazioni e siti internet che danno descrizione semplice dello scopo di molti ingredienti utilizzati e alcuni che ne danno addirittura una valutazione grafica con tanto di semaforo verde, rosso e giallo sulla qualità del componente.

Oramai rimanere ignoranti sulla materia è quasi impossibile grazie alla tecnologia che ci può sul serio aiutare.

 

Il miglior alleato per noi è la prova, testare, acquistare e riscontrare miglioramenti nei prodotti scelti

Capire e ascoltare la nostra pelle e i nostri capelli per vedere se realmente il prodotto scelto funziona.

 

Non dimentichiamoci  una cosa che nessuno dice mai;

 

considerare il periodo finestra nel quale, il capello o la pelle,subiscono una depurazione da siliconi, da stratificazioni di prodotto chimico nella corteccia pilifera, e anche nel caso di capelli tinti, ricostruzione e mantenimento del pigmento cosmetico precedentemente fatto.

PERIODO CHE CAMBIA DA PERSONA A PERSONA, per cause troppo varie per parlarne, ma che portano a un lieve peggioramento, proporzionale a quanto cosmetico chimico si è adoperato negli anni.

 

Ebbene si è così!

Sembra quasi che alcuni prodotti chimici, smettendo di usarli, invece di lasciare la superficie trattata nei tempi precedenti intatta o di pari risultato, la peggiorassero.

 

 

Ho riscontrato io stessa, quando usavo prodotti professionali chimici, i miei capelli erano belli, se non bellissimi.

Nel periodo di transizione invece persero lucentezza, spessore e forza, questo proprio perché alcune sostanze han bisogno di essere sempre alimentate dalle continue applicazione dello stesso prodotto, e nel momento in cui queste mancano, lo sgretolarsi dei polimeri ricreati su pelle e capelli sembra far cedere l’integrità di quest’ultimi.

 

Un esempio lo trovi semplicemente osservando un muro che si sgretola, che perde intonaco, il quale staccandosi porta alla luce il muro grezzo o i mattoni sottostanti. Stessa cosa accade su un capello ricoperto da molti siliconi, staccandosi quest’ultimi possono lasciare scoperte parti di corteggia o anomalie che avevano in parte camuffato.

 

Prima di ridipingere bisogna scartavetrare il muro per ricompattarlo con una nuova pittura. Ogni bravo imbianchino farebbe cosi, questo è ciò che accadrà al tuo capello e alla tua pelle nel momento in cui cambierai prodotto.

Potrebbe accadere che non vedrai da subito un miglioramento, ma sarà graduale e lento.

Alla luce di questo, acquistare il prodotto che ci soddisfa in toto e non cambiarlo più, se non per uno ancor migliore è la cosa più importante da considerare.

 

 

Ricostruire la struttura del capello, lenire irritazioni sulla cute oppure migliorare lo stato di benessere della propria capigliatura deve partire proprio dalla continuità, dal non demordere, e dall’accettare che, qualsiasi annesso cutaneo ha bisogno di almeno sei mesi per rigenerarsi, per ricompattarsi e migliorarsi sensibilmente, qualsiasi prodotto si usa.

 

Usando eccipienti Bio e di conseguenza cosmetici composti da oli, burri, tensioattivi naturali, essenze profumi anallergici e naturali sarà cosa certa che, una volta raggiunto il punto di equilibrio e finisce la fase transitoria nella quale il cosmetico biologico ricomincia a nutrire e migliorare i risultati ottenuti sono irreversibili nel benessere, e possono solo migliorare.

Per cui il mio consiglio vivissimo è scegliete, lasciatevi consigliare, ascoltate e vivete i vostri capelli per comprendere di cosa essi han bisogno per migliorare e cercate continuità,stabilità e fate della vostra routine una certezza.

Nel prossimo articolo parlerò di alcuni consigli  su come approcciarsi alle colorazioni erboree, parlerò degli impacchi preparativi di transizione e delle mescole riflessanti e coprenti più facili e comuni.

Mariarachele Maia